Muore in un incidente d'auto Ma ora si indaga per omicidio

Muore in un incidente d'auto Ma ora si indaga per omicidio

Un incidente, tragico, due amici, l'auto che sbanda, esce di strada e finisce in un burrone. Lei muore, lui si salva. Adesso, cinque giorni dopo, quella che sembrava una disgrazia, una delle tante che ogni giorno falcidiano le nostre strade, si tinge di giallo. La Procura di Rovereto ha infatti aperto un fascicolo per omicidio volontario sull'incidente che in cui ha perso la vita Daniela Sabotig, 54 anni, farmacista di Udine. C'è qualcosa che non torna. Nella dinamica, nel tipo di lesioni della vittima, (tra l'altro disabile) nelle stesse condizioni in cui è stata ritrovata l'auto. Per questo è indagato l'amico, Ivan Zucchelli, 47 anni, albergatore di Legos, frazione di Molina di Ledro (Trento). Di fatto, l'uomo è sospettato d'omicidio.
La macchina era stata trovata in fondo a una scarpata lungo una strada comunale in val di Ledro il 5 febbraio. A dare l'allarme era stato lo stesso Zucchelli. Sotto choc, ma illeso, aveva raccontato di aver risalito il dirupo, quindi aveva guidato i carabinieri giunti sul posto coi soccorritori fino alla macchina. «Guidava lei», ha detto. A quanto pare i primi dubbi degli investigatori si sono affacciati proprio osservando le condizioni dell'auto, quasi intatta. Il «volo» avrebbe dovuto essere più devastante. Non convince il racconto fatto da Zucchelli ai carabinieri. Le ferite mortali riportate dalla Sabotig non sarebbero compatibili coi danni, lievi, riscontrati sulla vettura. Anche il luogo dove è avvenuta l'uscita di strada sembra aver dato elementi utili all'indagine visto che subito dopo il sopralluogo gli stessi carabinieri hanno inviato il fascicolo alla Procura trentina ipotizzando un'altra verità. Nel frattempo i funerali della farmacista sono stati fatti slittare in attesa dell'l'autopsia richiesta dai pm.
«Stavamo andando a comprare le sigarette- ha raccontantato l'albergatore, un tipo molto conosciuto nella zona-, poi Daniela si è voltata verso di me con gli occhi sbarrati, come se stesse soffocando, e per quel malore ha perso il controllo della macchina finendo fuori strada». Lui sostiene di aver tentato di bloccare la macchina ma i comandi per disabili installati sulla vettura non glielo avrebbero permesso.
Ai dubbi si aggiungono i sospetti di chi conosceva la farmacista. Gli amici di Daniela Sabotig parlano di una persona solare, nonostante le difficoltà motorie, e soprattutto della sua prudenza e mai, dicono, avrebbe guidato di notte. «Conosceva i suoi limiti».
Per questo si chiedono se davvero i fatti si siano svolti così come ha raccontato Zucchelli.

E lo stesso si stanno domandando gli investigatori.
La procura dunque ha deciso di non archiviare il caso. E molte risposte dovranno arrivare dall'esame degli anatomopatologi. Per capire se davvero si sia trattato solo di un incidente.

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