Giorgio Napolitano dice alt, stop, basta e spezza la tenaglia delle toghe ossessionate dal Cav. Lo fa da presidente della Repubblica e garante delle istituzioni, da chi vede all'orizzonte uno scontro muro contro muro, con conseguenze imprevedibili e nefaste. È la sconfitta della linea Bersani. È un colpo a quelli che considerano Berlusconi presunto colpevole dal 1994, da quando cioè ha vinto per la prima volta le elezioni. È la sconfitta di chi canta ogni secondo il De profundis. È la sconfitta di chi considera i 10 milioni di elettori del Pdl la parte marcia dell'Italia, e non sogna altro che sbatterli tutti in galera. È la sconfitta di quei pm che vogliono passare alla storia come le donne e gli uomini che hanno sconfitto Berlusconi.
La strada che indica il presidente è un'altra. È la strada del diritto, del buon senso e dell'equilibrio. Nessuno può essere esonerato dal controllo della legalità, neppure in virtù dell'investitura popolare ricevuta. Ma anche i pm «non devono attribuirsi missioni improprie» e sono tenuti a osservare i principi del giusto processo.
L'obiettivo di Napolitano è scongiurare che il capo dell'opposizione venga liquidato con strumenti non convenzionali. A Berlusconi va garantito il diritto di partecipare alla vita politica. Con certe cose non si scherza. I giudici e le Procure prima di arrivare a un passo del genere devono essere al di sopra di ogni sospetto. Lo sono? Questa è la domanda cruciale. Una parte consistente del Paese pensa di no, l'altra da anni ha già pronti corda e sapone. L'urto tra le due fazioni va evitato in ogni modo. «In questo momento si registra purtroppo un'allarmante nuova spirale di polemiche che si levano dall'uno e dall'altro campo». È per questo che il presidente ha convocato il comitato di presidenza del Csm. Il discorso è chiaro: sarebbe aberrante se Berlusconi venisse messo fuori gioco per via giudiziaria. Non si può neppure pensarlo.
Questi sono giorni complicati, di incertezza, di nervosismi, di paure e di rabbia. L'Italia è senza baricentro, con un governo difficile da trovare e un gioco di veti e sospetti che potrebbe avere come unico sbocco il ritorno al voto. Sulla mailing list della corrente di sinistra del sindacato delle toghe ci sono magistrati che si preparano a scendere in piazza. C'è voglia di scontro. Solo Napolitano può garantire che non si arrivi al peggio. Il guaio è che il suo tempo sta per scadere.
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di Salvatore Tramontano
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