Prima la fuga allalt, poi un inseguimento rocambolesco dal litorale di Marina di Ravenna fino al centro città con due auto dei carabinieri, intervenute con la polizia, speronate quattro volte. Quindi almeno 11 spari. Non è morto subito Hamdi Ben Hassan, 27enne tunisino, ma sotto i ferri dei chirurghi che tentavano disperatamente di salvarlo. Cera lui alla guida dellAudi A3 che dopo la mezzanotte di Pasqua a Marina di Ravenna ha ignorato lalt dei vigili. Il conducente dellauto risposta ha improvvisamente accelerato, rischiando di investire un vigile e i passanti che affollavano viale delle Nazioni. LAudi ha tra laltro imboccato contromano via Ravegnana ed è arrivata a Ravenna. Lepilogo in via Bassano del Grappa: qui, stando al rapporto dei militari, uno dei tunisini, quello che si trovava accanto al conducente, avrebbe impugnato unarma (poi rivelatisi giocattolo) e a questo punto i carabinieri hanno fatto fuoco, colpendo però il guidatore. Ancora da chiarire se e cosa i tre nordafricani avessero in mente di fare, considerando anche il possesso delle armi giocattolo (nellauto ne sono state trovate due). La vittima lavorava come meccanico e abitava a Gambellara, a pochi chilometri da Ravenna, assieme alla giovane moglie italiana, che si trovava con i genitori a Rimini per la Pasqua.
Aveva già avuto qualche guaio con la giustizia: oltre ad alcune segnalazioni di polizia, nellultimo anno il 27enne aveva riportato un paio di condanne. Lultima, a fine 2011, per resistenza. Laltra nel giugno scorso per droga: 10 grammi di eroina ceduti a quattro giovani italiani. È in quelloccasione che per la prima volta era spuntata lAudi A3: il giovane laveva usata per uninutile fuga sempre dai carabinieri. Sullauto in quel momento pendeva un sequestro preventivo del gip di Perugia e a lui era stata ritirata la patente. Gli altri due connazionali che laltra notte si trovavano sullAudi, pure loro conosciuti alle forze dellordine, sono stati arrestati per tentato omicidio, resistenza e violenza a pubblico ufficiale.
Ma ora si scatena la rivolta della comunità locale. Dopo il racconto dei due arrestati che hanno ammesso di avere bevuto alcol e fumato hashish, negando però di aver impugnato armi, una folla di tunisini si è radunata davanti allospedale dove è morto il connazionale.
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