Passa la linea delle liste pulite Cosentino non sarà candidato

Tra gli esclusi anche Papa e Milanese. Tensioni nel partito per i documenti spariti I pm pugliesi chiedono oltre 6 anni per Fitto. Il Pdl: "Solita giustizia a orologeria"

Passa la linea delle liste pulite Cosentino non sarà candidato

RomaCosentino capitola: non sarà candidato. Ma nel partito scoppia il caos. Per ore le liste spariscono ed è un turbinio di accuse e smentite: le ha rubate. No, non è vero. In più, nelle stesse ore, la procura di Bari, con tempismo perfetto, batte un colpo e chiede la condanna per l'ex ministro Raffaele Fitto a 6 anni e 6 mesi, per un caso di presunta corruzione.
Capitolo Campania: si narra dell'ira funesta di Nick o' mericano, sulla cui sorte il Pdl s'è spaccato e scontrato per giorni e notti. La decisione finale pare sia arrivata a notte fonda di domenica, con Berlusconi a scuotere la testa: «Mi dispiace Nicola, non posso farci più niente», avrebbe detto ieri. Cosentino, naturalmente, non l'ha presa bene. Avrebbe messo mano ai fogli con le firme in calce alle candidature e li avrebbe lanciati in aria furibondo.
Poi, il giallo sulle liste. Rumors di palazzo Grazioli raccontano che l'ex sottosegretario, furioso, avrebbe portato via i documenti per la sottoscrizione delle candidature. Per poter consegnare le liste entro le 20, ci sarebbe stata quindi una corsa contro il tempo per raccogliere di nuovo le firme dei candidati definitivi. Alcuni dei quali, a Roma, si sarebbero precipitati a Napoli per arrivare in tempo in Corte d'appello, sede della consegna del plico. Il Pdl, tuttavia, nel pomeriggio dirama una nota ufficiale che smentisce la ricostruzione della giornata: «La notizia relativa a una presunta sparizione delle liste elettorali della Campania è destituita di fondamento - assicura il deputato Luca D'Alessandro - tutto è nelle mani di Francesco Nitto Palma, che sta provvedendo al deposito». Anche Alfano smentisce e poi ribadisce che «l'esclusione di Cosentino è stata una scelta giusta» mentre Nitto Palma precisa: «Ho avuto la documentazione completa da Cosentino alle 16». L'altra indiscrezione riguarda le presunte pressioni di Cosentino sui suoi uomini di chiamarsi fuori dalle liste, provocando dei buchi. In ogni caso, ieri i telefoni degli aspiranti parlamentari campani erano roventi. Poi, alle 18 di sera, la riunione all'hotel Terminus di Napoli per firmare nuovamente i documenti. Alcuni raccontano un altro problema: per tutti occorrevano i certificati d'iscrizione alle liste elettorali, rilasciate dal comune di residenza. Ecco il motivo della corsa.
In ogni caso, confermate le esclusioni di Marco Milanese e Alfonso Papa, restano in corsa: Raffaele Calabrò, Luigi Cesaro, Nino Marotta, direttore generale al ministero della Giustiza con Alfano, già membro laico del Csm, Nunzia De Girolamo, Luca D'Alessandro, capo ufficio stampa del Pdl, Mara Carfagna, Gianfranco Rotondi, Tina Castiello, Gioacchino Alfano, Giovanna Petrenga, Paolo Russo e Amedeo Laboccetta. In Senato, dietro il capolista Berlusconi, Francesco Nitto Palma, Alessandra Mussolini, Luigi Compagna, Cosimo Sibilia, Ciro Falanga, Giuseppe Esposito e Carlo Sarro.
Intanto, più a Sud, scoppia la grana Fitto: «Sono scioccato e senza parole per l'abnormità della richiesta», il commento dell'ex ministro alla richiesta dei pm pugliesi.

«Dopo ben 8 anni di processi ho collezionato solo assoluzioni e proscioglimenti: farò dichiarazioni ai giudici in aula il 25 gennaio». Il commento del Pdl, per bocca di Gasparri: «Siamo sconcertati per la tempistica dei pm».

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