Pd battuto: sì al sit-in anti decadenza

I democratici a Marino: ferma Forza Italia. E invece arriva l'ok. A Milano i loro circoli contestano la Cancellieri in piazza

Pd battuto: sì al sit-in anti decadenza

Il Pd tenta di vietare la manifestazione di Forza Italia in via del Plebiscito per mercoledì 27 novembre («per evitare il traffico e i danni ai segnali stradali e alle paline dell'autobus», è la motivazione ufficiale) ma il Campidoglio e la Questura danno l'ok. A parlare per conto del partito è la renziana Lorenza Bonaccorsi, deputata romana del Pd. E la richiesta al sindaco, Ignazio Marino, è chiara: evitare che i sostenitori del Cavaliere possano riunirsi davanti alla sua casa di Palazzo Grazioli, il luogo simbolo scelto da Forza Italia per esprimere solidarietà a Berlusconi nel giorno in cui il Senato si prepara a votarne la decadenza da parlamentare. Richiesta respinta al mittente: «La richiesta di occupazione di suolo, già trasmessa alla Questura - recita il comunicato del Comune - è pervenuta nel rispetto delle procedure, non risultano ragioni ostative al suo rilascio». Bonaccorsi si lamentava che dopo la manifestazione dello scorso agosto in via del Plebiscito, i cittadini hanno dovuto sopportare «danni per le strutture comunali quali paline Atac e segnali stradali». E ancora: «È opportuno che le manifestazioni si svolgano nei luoghi preposti, nelle piazze normalmente utilizzate. Non si può bloccare un'arteria vitale per il centro, mandando in tilt tutto il traffico della zona», come se la penalizzazione dello shopping natalizio non fossero da mettere in conto anche altrove. Insomma, sembrano evidenti pretesti con un unico obiettivo: evitare l'afflusso di gente sotto casa Berlusconi. Fin qui a Roma.
A Milano lo spirito del Pd di lotta (e non di governo) si è fatto vivo per contestare il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, tra i partecipanti a un convegno organizzato dalla Sesta Opera San Fedele su «Più sicurezza, più gratuità, meno carcere». Tra gli annunci della Cancellieri, la moltiplicazione degli spazi di libertà per i detenuti: dal prossimo maggio le ore d'aria nelle carceri passeranno da due a otto. E poi lavoro, sport, attività culturali, più contatti con le famiglie, pene alternative. Un carcere pensato per recuperare e non solo per punire.
Invece che ad ascoltare e sostenere, però, il Pd si è presentato per manifestare contro la Guardasigilli. E un gruppo di ragazzi con le bandiere del partito di Enrico Letta ha preso di mira il ministro con volantini e slogan sarcastici. Una carta del Monopoli, mazzo Imprevisti che fa parte del gioco: «Telefonata della Cancellieri. Esci di prigione». E poi biglietti da visita con su scritto: «Cancellieri dimettiti, ministropoli». I giovani hanno letto nome e cognome dei detenuti morti in carcere durante il mandato del ministro Cancellieri.

Segnali evidenti che l'interessamento della Cancellieri per le sorti di Giulia Ligresti non è ancora stato perdonato all'interno del Pd. E nemmeno una politica carceraria che la Lega ha già definito «da resort» è sufficiente a perdonare la ministra.

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