Pdl in allerta sul voto anticipato. C'è il nuovo nome: Grande Italia

Al vertice di Palazzo Grazioli Letta avvisa che il Colle pensa a elezioni in autunno. Il partito accelera sulla legge elettorale, martedì ddl in Senato: il Pd scopra le carte

Pdl in allerta sul voto anticipato. C'è il nuovo nome: Grande Italia

«Il Quirinale pensa alle elezioni anticipate». Durante il vertice che si tiene di buon mattino a Palazzo Grazioli è Gianni Letta a confermare ai presenti che Giorgio Napolitano sta spingendo per andare alle urne in autunno. Ed è per questo che ormai da settimane il Colle ha attivato i suoi canali per spingere i partiti che sostengono Monti a trovare al più presto un'intesa sulla riforma della legge elettorale, la cui approvazione sarebbe il viatico per andare al voto.
Sul punto, però, Berlusconi pare avere qualche perplessità. Tanto che giovedì sera - ospite della cena che si è tenuta all'hotel Columbus di via della Conciliazione a margine della direzione nazionale dei Cristiano popolari di Mario Baccini - il Cavaliere ha spiegato che «per senso di responsabilità il sostegno al governo non è in discussione» e che si andrà avanti fino al 2013. D'altra parte - è il senso dei ragionamenti fatti ieri mattina a Palazzo Grazioli - se lo scorso novembre si è argomentato che non si poteva andare al voto per colpa dello spread e della crisi non si capisce perché oggi le stesse persone teorizzino l'esatto contrario con il differenziale tra Bund e Btp che è persino più alto. E comunque, fanno presente gli ex An, «anche se si andasse alle urne a novembre dovrebbe essere contro e non con Monti». Un voto, insomma, che non abbia come approdo la grande coalizione. E contrario all'ipotesi di elezioni anticipate è anche il presidente del Senato Renato Schifani che la ritiene una scelta da «irresponsabili» e invita ad andare avanti sulla riforma della legge elettorale procedendo, se necessario, «anche a maggioranza».
Sulla necessità che il Porcellum vada rivisto anche Berlusconi non ha alcun dubbio. Tanto che nel vertice di ieri con Angelino Alfano, Denis Verdini, Ignazio La Russa, Fabrizio Cicchitto, Maurizio Gasparri, Paolo Bonaiuti, Altero Matteoli e Renato Brunetta s'è parlato per ore di legge elettorale e alla fine si è deciso di mettere nero su bianco i «desiderata» del Pdl in un disegno di legge che sarà presentato in Senato già martedì. Un modo per cercare di uscire dall'impasse degli ultimi giorni e dimostrare che a via dell'Umiltà non c'è alcuna tentazione di far saltare la trattativa. Anzi, l'esatto contrario. Tanto che in via informale è già stato chiesto al Pd di fare lo stesso, così da spostare il confronto in Parlamento ed entrare nel merito delle questioni.
Queste le richieste del Pdl: un premio di maggioranza tra il 10% e il 15% al partito (e non alla coalizione come vorrebbe il Pd), l'introduzione delle preferenze per il 70% degli eletti mentre per il restante 30% resterebbero i listini bloccati (altra ipotesi non gradita ai Democrat) e la soglia di sbarramento non solo nazionale ma anche regionale pari al 5% (il cosiddetto salva-Lega). Ovviamente tutti punti su cui mediare. «Ma per farlo - spiega Bonaiuti - è necessario arrivare a una riforma elettorale che non penalizzi nessuno». Forse un riferimento al fatto che, stando alle simulazioni elaborate a via dell'Umiltà, le ultime proposte arrivate dal Pd erano decisamente sfavorevoli al Pdl.
Il Cavaliere, intanto, continua a tenere la testa sul partito e sul suo imminente restyling perché vuole essere pronto a qualunque evenienza, compresa quella che davvero ci sia un'accelerazione verso le elezioni anticipate. Tanto che la scorsa settimana avrebbe fatto depositare quello che potrebbe davvero essere il nuovo nome del partito: «Grande Italia».

Non solo perché i focus group dicono che è quello che funziona meglio, ma anche perché richiama alla mente il Forza Italia delle origini. Il logo, invece, non ci sarebbe ancora. Tanto che ancora qualche giorno fa sulla sua scrivania di Palazzo Grazioli campeggiavano decine e decine di bozzetti.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica