Con pochi soldi più scherzetti che dolcetti per Halloween si spenderà il 15% in meno

La crisi economica incide anche su Halloween, con il business stregato previsto in fase calante. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori secondo la quale gli oltre 9 milioni gli appassionati di questa festa di origine anglosassone ridurranno le loro spese del 15 per cento rispetto al 2011, anche se il fatturato complessivo resta su cifre elevate (360 milioni di euro, tra dolcetti, cioccolata, cene, zucche e costumi). E le difficoltà che vivono gli italiani - aggiunge l'organizzazione agricola - non risparmieranno neanche le zucche nostrane.
Le vendite di questo particolare prodotto agricolo si preannunciano, infatti, ridotte, pur in presenza di prezzi sui campi pressochè stabili. C'è, tuttavia, da rilevare - aggiunge la Cia - che la vendita delle zucche non è stato mai un affare per gli agricoltori. Basti pensare che sul prezzo di vendita finale la fase produttiva incide di appena il 18 per cento.

Il che è insufficiente alle imprese agricole per coprire i costi produttivi, burocratici e contributivi che hanno ormai raggiunto livelli opprimenti. La produzione nazionale di zucche si attesta attorno ai 58-60 milioni di chili, il cui consumo si spalma durante tutto l'anno.

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