Pompei, 39 cantieri entro il 2015 e video sorveglianza

L'impegno del ministro dei Beni Culturali: "Trentanove cantieri entro il 2015 e video sorveglianza"

Pompei, 39 cantieri entro il 2015 e video sorveglianza

Trentanove cantieri entro il 2015 per recuperare Pompei. E' questa la "sfida" che il ministro dei Beni Culturali e del Turismo, Massimo Bray, ha lanciato per recuperare il sito archeologico, negli ultimi giorni nell'occhio del ciclone. Dalla riunione dei dipendenti venerdì scorso, che ha portato alla chiusura dell'area lasciando migliaia di turisti in attesa all'ingresso sotto il sole cocente al monito dell'Unesco che ha minacciato di escludere il sito dall'area protetta, il caso Pompei sembra essere in cima all'agenda del ministro. "Per Pompei - ha spiegato Bray a margine del rapporto 2013 di Federculture - bisogna mettere in atto i cantieri secondo il piano strategico stabilito. Adotteremo delle misure capaci di rispettare la sfida di aprire 39 nuovi cantieri entro il 2015. Del lotto dei primi 5 cantieri, 3 sono in funzione, il terzo da oggi, mentre gli altri due sono fermi perché c'è bisogno di un'indagine di maggiore trasparenza su chi si è aggiudicato le gare". Il ministro ha poi affermato che "al più presto verrà varato il bando per la messa in sicurezza del 50% del territorio di Pompei grazie ad un sistema di video sorveglianza che rappresenta un altro punto che l'Unesco sottolineava come necessario ed urgente".

"I rilievi dell'Unesco fatti a gennaio - ha continuato Bray - sono sicuramente da prendere in attenta considerazione e sottolineano un'assenza di personale. Il ministero sono molti anni che fa presente che ha bisogno di 2000 unità nella custodia e nella vigilanza". Il ministro ha poi ricordato come l'ultimo concorso risalga al 2008 e sia stato fatto per 400 persone. "Si presentarono in 139 mila - ha aggiunto Bray - di cui più del 80% laureati, forse questa cifra dice molto".

538em;">A chi poi accusa il Ministero di non rispondere delle proprie mancanze, Bray risponde così: "Uno dei compiti che mi sono dato è di mettere il Ministero in una situazione di maggiore trasparenza possibile in cui sarà possibile riconoscere i passi in avanti che faremo e anche criticare gli eventuali passi indietro".

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