Roma - Le prove tecniche di ricomposizione del centrodestra passano per le primarie di coalizione. Uno strumento di coinvolgimento diretto dei cittadini che, potenzialmente, potrebbe essere utilizzato in molti dei laboratori politici rappresentati dalle Regionali del prossimo anno.
Le aperture arrivate dai vertici di Forza Italia - con Laura Ravetto incaricata di redigere il regolamento per le varie competizioni - stanno già spingendo gli aspiranti candidati a muovere i primi passi sul territorio, a sondare i bacini elettorali di riferimento e valutare le mosse da mettere in campo. In autunno, salvo rinvii, si voterà per eleggere il nuovo presidente della Regione Calabria. Il prossimo anno, invece, toccherà al Veneto, alla Liguria, all'Emilia Romagna, alla Toscana, alle Marche, all'Umbria, alla Campania e alla Puglia. Se per le regioni dove il centrodestra è all'opposizione le primarie sono pressoché scontate, in Veneto e Campania l'intenzione è quella di puntare sui governatori uscenti, ovvero su Luca Zaia e Stefano Caldoro. Non si possono, però, escludere sorprese. Il leghista Fabio Venturi, vicepresidente della Provincia di Verona, vicino a Flavio Tosi, alcuni giorni fa ha proposto primarie regionali anche per il Veneto, lasciando intravedere l'intenzione del sindaco di Verona di tentare il grande salto. Difficilmente, però, Matteo Salvini darà il suo via libera.
Complessa appare anche la partita calabrese. Qui Ncd con Tonino Gentile ha provato a bruciare sul tempo gli «alleati» presentando in anticipo un proprio regolamento per le primarie, facendo scattare la reazione non esattamente entusiasta di Forza Italia. La situazione è mobile. Wanda Ferro, vicecoordinatore regionale azzurro, si è detta pronta a presentare la propria candidatura. Ai blocchi di partenza c'è anche il capogruppo in consiglio regionale di Ncd, Gianpaolo Chiappetta. In Calabria si dovrebbe votare verso l'inizio di novembre ma non si può del tutto escludere uno slittamento a marzo 2015, alla luce delle contestazioni sulla presunta incostituzionalità della legge elettorale appena approvata.
Le prime schermaglie e i primi messaggi a distanza si registrano anche in Puglia. Ieri Raffaele Fitto ha ipotizzato novembre come data per le primarie. «Dobbiamo fare un passo in avanti, aprire da subito una fase di mobilitazione che coinvolga tutti gli elettori, la società, il mondo produttivo, che ci faccia aprire porte e finestre. Che costringa chi si vuol candidare a tirar fuori soluzioni e programmi. Per questo auspico che i partiti del centrodestra pugliese definiscano entro fine luglio data e regole condivise». Fitto «esclude categoricamente» di ricandidarsi alla presidenza della Regione, mentre iniziano a circolare i nomi di Francesco Schittulli, chirurgo, presidente della Provincia di Bari, e del sindaco di Lecce, Paolo Perrone (mentre a sinistra si profila un match tra Nichi Vendola e Michele Emiliano).
Prime voci arrivano anche dalla Toscana.
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