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Riforma della giustizia, tensioni tra Orlando e Renzi?

Il premier ha definito Orlando un "doroteo". E il ministro controbatte

Riforma della giustizia, tensioni tra Orlando e Renzi?

Tra il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, e il premier Matteo Renzi non corre buon sangue. Tema del contendere è la riforma della giustizia. Secondo quanto riporta Libero, dopo la riunione di ieri alla presidenza del Consiglio, Orlando ha spiegato: "Approviamo le linee guida e poi fra un mese dopo tutta la discussione i testi. Fosse stato per me, almeno qualche testo lo avrei varato subito oggi". Poi il lapsus. Alla domanda se il testo delle linee guida sarà disponibile, il titolare del dicastero di via Arenula ha risposto: "Quando l’avranno approvato i pm...". E poi correggendosi: "Che lapsus freudiano! Quando l’avranno approvato i ministri questa sera in consiglio...".

Renzi ha definito Orlando un doroteo. Ma lui non si scompone: "Dal punto di vista culturale mi sento sideralmente lontano. Non sono un teorico del conflitto a prescindere, ho cercato l'interlocuzione con tutti, andando dai magistrati e dagli avvocati. Sono convinto che il gradualismo sia una componente importante del riformismo e che, se hai idee forti, non devi sottrarti al confronto. Se doroteismo è sinonimo di immobilismo, ovviamente non mi riconosco in questa espressione, se invece doroteo è sinonimo di moderazione, confesso che i temi e la fase in alcuni momenti la consigliano. Tra l'altro si tratta di una virtù che ho sviluppato con l'età". Tuttavia, Orlando ci tiene a precisare che non c'è alcun attrito né conflitto col premier.


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