Milano - La nuova vita di Silvio Berlusconi inizierà tra una manciata di giorni, verosimilmente dopo Pasqua, quando dopo avere firmato «per accettazione» le regole imposte dai giudici inizierà a scontare in affidamento ai servizi sociali la sua condanna per frode fiscale. Sarà una vita per molti aspetti non dissimile da quella di oggi: farà politica, incontrerà chi gli pare (o quasi), andrà in televisione. Non potrà andare in giro di notte, tra le 23 e le 6, ma già questo non faceva parte delle sue abitudini. La sua vita continuerà a svolgersi sull'asse Milano-Roma, a Villa San Martino e Palazzo Grazioli, più o meno con gli stessi ritmi di oggi. Due le vere novità: dovrà passare (come lui stesso si era dichiarato disposto a fare, anche se in un altro centro) quattro ore nel centro per anziani Sacra Famiglia di Cesano Boscone, e soprattutto dovrà limare o evitare del tutto le sue consuete esternazioni contro i giudici. Altrimenti rischia di rovinare tutto, e di finire agli arresti.
Sono questi i contenuti principali dell'ordinanza con cui ieri mattina il tribunale di sorveglianza di Milano ha accolto l'istanza di affidamento in prova, passo conclusivo del processo per i diritti tv: un anno di carcere, l'unico dei quattro anni di pena a non essere coperto dall'indulto. Se tutto va bene, calcolando gli sconti per buona condotta, a metà gennaio 2015 il Cavaliere tornerà libero, e a quel punto decadrà anche la interdizione dai pubblici uffici (resterà in piedi, a tenerlo fuori dalla politica, la ineleggibilità per sei anni in base alla legge Severino: ma lì potrebbe essere la Corte europea di giustizia a trarlo d'impaccio).
La decisione del tribunale veniva data quasi per certa, dopo che giovedì la Procura generale, smentendo voci e timori della vigilia, si era espressa per l'okay. Nel loro provvedimento, i giudici bacchettano il Cavaliere affermando che le sue dichiarazioni «manifestano spregio» verso l'istituzione giudiziaria, ma danno atto che ha recentemente mostrato «indici di resipiscenza». E lo sollecitano a continuare così, mantenendosi nel solco «della civile convivenza, del decoro e del rispetto delle istituzioni», in modo da «portare a maturazione quel processo di revisione critica e di emenda oggi in fieri». La pericolosità sociale di Berlusconi, scrivono, «sta scemando».
Quindi, anche se trattandosi di un 76enne la cosa può suonare paradossale, il Cavaliere viene rinviato a una sorta di esame di riparazione. E il giudizio finale dipenderà da come rispetterà gli obblighi e i divieti che scatteranno dopo Pasqua, e che governeranno la sua vita da «affidato».
I LAVORI UTILI
L'ordinanza non indica quale attività Berlusconi dovrà svolgere presso la Sacra Famiglia. Gli accordi verranno presi direttamente da Berlusconi con Severina Panarello, capo dell'Ufficio esecuzione penale esterna (Uepe) di Milano, che d'ora in avanti sarà il suo angelo custode, seguirà personalmente il percorso di recupero e stilerà la relazione finale.
POLITICA LIBERA
Il tribunale ha ritenuto che la politica sia il lavoro di Berlusconi, e quindi - come ogni altro «affidato» - abbia il diritto di continuare la sua attività. Nessuna restrizione per riunioni, comizi, vertici, incontri istituzionali, purché si svolgano sull'asse Milano-Roma. Nella sua abitazione di Arcore e in quella capitolina di Palazzo Grazioli potrà ricevere chiunque e a qualunque ora del giorno e della notte, unica eccezione i pregiudicati. A Roma potrà dormire le sere del martedì e del mercoledì, e anche lì varranno le regole di coprifuoco in vigore ad Arcore. Entro le 23 del giovedì dovrà essere di ritorno a Villa San Martino.
DIRITTO DI VIDEO
In quanto libero cittadino e leader politico, potrà apparire in televisione tutte le volte che vorrà. Nel caso dei talk show di seconda serata, che terminano dopo le 23, potrà collegarsi da casa o chiedere una deroga al suo giudice di sorveglianza, la dottoressa Beatrice Crosti.
I COMIZI FUORI PORTA
La giudice Crosti avrà la possibilità di concedere o rifiutare volta per volta eventuali deroghe che Berlusconi potrà chiedere al regolamento:
tra queste, la partecipazione ad eventi politici fuori dalla Lombardia e che non ricadono nelle 48 ore di libera uscita romana. Improbabili i permessi per recarsi all'estero, anche perché gli è stato ritirato il passaporto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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