Saccomanni sfida il premier: "Dimettiti tu"

Il ministro al premier: se vuoi sostituirmi, sciogli il governo. Ma i renziani lo attaccano

Saccomanni sfida il premier: "Dimettiti tu"

Roma - Fabrizio Saccomanni oggi terrà una conferenza stampa con l'ambasciatore americano John Phillips sull'accordo per lo scambio di informazioni fiscali tra Italia e Stati Uniti. Nel comunicato di convocazione, però, è precisato che «non è previsto lo spazio per le domande». L'ambasciata Usa avrebbe fatto sapere al ministero dell'Economia di non voler essere testimone di probabili domande sulle eventuali dimissioni del ministro.

Anche perché Saccomanni ha già formalizzato ad Enrico Letta la sua intenzione di non lasciare l'incarico. Lo avrebbe fatto l'altro ieri mattina, in un colloquio a due a Palazzo Chigi al termine del quale il presidente del Consiglio avrebbe perso il suo tradizionale aplomb. Anche perché Letta si è sentito ripetere quel che già sapeva da tempo.
Secondo le ricostruzioni di palazzo, il ministro avrebbe detto al premier che non aveva alcuna idea di lasciare l'incarico. «Se mi vuoi allontanare, ti devi dimettere»: è la formula che sarebbe stata pronunciata dal ministro.

A rigor di logica, è quanto previsto dalla legge. Il presidente del Consiglio, infatti, a differenza di quel che avviene in altri Paesi, non può cambiare autonomamente i componenti del governo. Per farlo, deve dimettersi; nella speranza di riottenere l'incarico dal capo dello Stato. E selezionare, a quel punto, una nuova squadra di governo.

È questo l'iter istituzionale per avviare quel che nel lessico politico si chiama «rimpasto». A quel punto può cambiare l'intera compagine o uno solo ministro; come nel caso di Saccomanni. Che, comunque, sembra irremovibile nella sua scelta: anche se la posizione assunta gli sta consigliando una maggiore attenzione per la salute.

Le polemiche comunque, non mancano intorno alla figura del ministro dell'Economia. Il renziano Dario Nardella continua a punzecchiare Saccomanni. «Penso sia grave quando un ministro così impostante come Saccomanni dice “sono un esecutore” o “nessuno mi ha istruito”», con un chiaro riferimento alle parole del titolare di via Venti Settembre relativo alla vicenda degli insegnanti. «Penso - aggiunge Nardella - che il ministero dell'Economia debba essere guidato da un politico, visto che l'esperienza dei tecnici non ha funzionato bene».

Tanto è bastato per scatenare una nuova ondata di polemiche politiche che Mara Carfagna (Fi) sintetizza su Twitter: «Matteo Renzi, per interposta persona, ha licenziato il ministro Saccomanni».

Pronta la precisazione di Nardella. «Non scherziamo e cerchiamo di essere seri! Non ho mai chiesto le dimissioni del ministro Saccomanni.

Invito tutti quelli che hanno voglia di fare polemiche strumentali ad andare a riascoltare la registrazione della trasmissione per capire il senso delle mie parole».

Forse non le ha chieste, come dice. Di certo, la registrazione lascia pochi spazi d'interpretazione sul sostegno del deputato del Pd al ministro dell'Economia.

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