Santanchè rottama il partito I vertici infuriati: «Sfascista»

L'ex sottosegretario scatenata: "L'apparato è un cancro, si dimettano tutti". Quagliariello: "Così me ne vado". Gasparri: "Più politica e meno plastica"

Santanchè rottama il partito I vertici infuriati: «Sfascista»

Via tutti. «L'apparato è un cancro, il Pdl va azzerato. Chi ha un incarico si dimetta, chi sostiene Monti se ne vada, chi è al Parlamento sparisca». Che la diplomazia non fosse il suo forte già si sapeva, ma stavolta Daniela Santanchè non fa proprio giri di parole: «Non siamo più nel cuore degli italiani, stiamo sbagliando tutto, siamo come la peggiore Dc, ogni giorno perdiamo quota nei sondaggi. In questo momento abbiamo un mercato elettorale ma non abbiamo un prodotto e sarebbe il caso che i capi del partito ne prendano atto». E mentre Silvio Berlusconi, spiega, «generosamente» ha fatto un passo indietro, purtroppo «il nostro gruppo dirigente, da Alfano in giù, non ha seguito il suo esempio».

Nikita, rottamatrice, autodistruttrice, connetti la lingua al cervello. Le frasi della Santanchè provocano un maremoto, l'intero Pdl insorge e le dice di tutto. Il segretario su Twitter parla di «linea sfascista molto chiara, inconciliabile». Il Cavaliere, ma solo in serata, prende le distanze attraverso Paolo Bonaiuti. Lei però non sembra scomporsi, anzi continua a bombardare il quartier generale con un'esternazione a tappe, progressiva, sempre più hard. Lunedì aveva preannunciato ai coordinatori la sua posizione, martedì ha cominciato intervenendo alla Zanzara, mercoledì ha proseguito al Tg4. E ora eccola sul Foglio e poi sull'Adnkronos aumentare sempre la dose. «La festa è finita e bisogna svegliarsi. Io rispetto i giudizi di Angelino Alfano, sono sua amica, ma questa volta forse si è confuso, se per sfascista intendiamo chi sfascia. Stia attento, perché lui ha preso il partito al ventidue per cento e oggi naviga attorno al quindici. Dopo aver perso fragorosamente le recenti elezioni amministrative».

E ancora: «Io non sono una rottamatrice, semmai un'azzeratrice. Ma di fronte a un problema credo sia giusto parlarne e non nascondere la testa sotto la sabbia. Rispetto le idee di tutti, mi piacerebbe che rispettassero le mie. Sarebbe molto bello se i dirigenti e i coordinatori si dimettessero, per ricominciare tutto daccapo». Il partito si è infuriato... «Non mi preoccupano i tweet dei politici, mi interessano quelle della gente comune che è con me». E Berlusconi, che ne pensa della sua uscita? «Non lo so - risponde - non ci ho parlato. Io penso con la mia testa, non sono come Ambra, teleguidata da un auricolare».

A fine giornata la Santanchè può mettere all'attivo solo la solidarietà di Michaela Biancofiore, che attacca «i notabili che attizzano Alfano contro la parte migliore del Pdl», e indirettamente, di Guido Crosetto, che chiede «un ricambio». Per il resto, da quadri e vertici, tante invettive. Dal segretario, che posta via internet la sua la sua riprovazione, al capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto: «Questo si chiama fuoco amico. Daniela vuole distruggere completamente il Pdl per dare vita a non si sa che. Siamo al momento delle scelte». Il suo collega a Palazzo Madama, Maurizio Gasparri, dice che «serve più politica e meno plastica». E secondo Gaetano Quagliariello, vicepresidente dei senatori, la Santanchè «vuole rottamare il partito, liquidare Monti e costruire un'altro soggetto che insegua Beppe Grillo», quindi «ha una linea opposta a quella di Silvio Berlusconi: legittimo, ma se vince, io mi chiamo fuori».

Jole Santelli ricorda che «già nel 2008 la Santanchè era contraria alla nascita del Pdl, infatti si presentò con la Destra di Storace». Roberto Formigoni sostiene che «Daniela è sempre stata una ragazza eccessiva, anche se stavolta ha detto una follia e ha battuto tutti i record».

Osvaldo Napoli parla di «dichiarazioni lunari, una linea senza capo né coda». Franco Frattini avverte che «in Europa non c'è posto per gli sfascisti». E Ignazio La Russa può gongolare: «Avete visto? Il problema non sono gli ex-An, ma proprio la natura del progetto del Pdl».

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