LO SCONTRO POLITICO

RomaDue procure al lavoro sui soldi «caraibici» arrivati dal gruppo «Atlantis World» di Francesco Corallo a società vicine all’ex segretario particolare di Fini, Francesco Proietti Cosimi. Dopo le rivelazioni del settimanale Panorama, che ha rintracciato versamenti per quasi mezzo milione di euro diretti dalla holding del gioco di Corallo (che ha diversi casinò ai Caraibi ed è presente tramite la Bplus nel gioco legale in Italia) a una società romana, la «Keis media comunicazione» (di proprietà della figlia e del nipote dell’ex segretario di Fini, detto «Checchino», ora parlamentare del Fli), la storia è sbarcata in due palazzi di giustizia del Lazio.
A Roma, dove già c’è un fascicolo aperto per il fallimento della «Keis media», affidato a Giuseppe Cascini, le rivelazioni di Panorama sarebbero state segnalate al pm dalla curatrice fallimentare (l’avvocato Debora Maria Lanini), che avrebbe trovato riscontri su prelievi dai conti societari corrispondenti all’arrivo dei bonifici dai Caraibi, ma non giustificati nei libri contabili dell’azienda romana. Lo racconta proprio Panorama, spiegando che a prelevare quei soldi (ricevuti in due tranche da 120mila euro e in una da 240mila), in contanti, sarebbe stato Alessandro Proietti Croce, nipote di «Checchino», con una serie di prelievi da 30mila euro. Che, convocato dalla curatrice, non si sarebbe mai presentato, almeno finora. Il pm romano, interpellato da Panorama, ha confermato «l’interesse della procura per la vicenda», ma non ha fornito altri dettagli.
Ma, come si diceva, anche Tivoli starebbe approfondendo la questione dei soldi arrivati dai Caraibi. A occuparsene sarebbe il procuratore Luigi De Ficchy, che in passato, nella Dna, ricorda Panorama, s’è era «già occupato del mondo del gioco d’azzardo». Mondo a cui appartiene la holding Atlantis World, che fa capo a Francesco Corallo, uomo vicino all’ex An, e il cui padre, Gaetano Corallo - ricorda ancora il settimanale - era considerato vicino al boss Nitto Santapaola, e ha una vecchia condanna a 7 anni e mezzo per associazione per delinquere.
Il settimanale ricorda poi come la Bplus, filiale italiana della Atlantis, specializzata nel gioco legale online, ha annunciato querela contro Panorama, ma «non ha voluto rispondere» quando il giornale ha chiesto all’azienda «di fornire la propria versione sui versamenti indirizzati a società riconducibili a Proietti Cosimi o ai suoi familiari». Infine, secondo il settimanale, c’è da sottolineare il ruolo di Geppino Afeltra, agente di Gigi D’Alessio.

Per la sponsorizzazione di due concerti del cantante, infatti, la Keis a febbraio 2006 invita ricevuta alla Atlantis. E lo stesso Afeltra ammette a Panorama di aver fatto da consulente per Giancarlo Tulliani, quando il «cognato» di Fini si lanciò nella produzione di programmi per la Rai.

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