Politica

Incontro Berlusconi-Bersani

Al termine del faccia a faccia durato poco più di un'ora, il Pd è soddisfatto: "Ma siamo all'inizio". Bersani chiude (ancora) al governissimo. Sul tavolo solo la nomina del nuovo inquilino del Quirinale. Alfano avvisa: "Il capo dello Stato rappresenti l'unità nazionale"

Pier Luigi Bersani e Silvio Berlusconi
Pier Luigi Bersani e Silvio Berlusconi

Il faccia a faccia c'è stato. Silvio Berlusconi e Pier Luigi Bersani si sono confrontati, per la prima volta, su un punto cruciale: la nomina del prossimo inquilino del Quirinale. Nomina che potrebbe condizionare la formazione del futuro governo e, quindi, la duranta della legislatura. Tanto che, al termine dell'incontro che è durato poco più di un'ora, il segretario del Pdl Angelino Alfano ci ha tenuto a ricordare che il capo dello Stato "deve rappresentare l’unità nazionale e dunque non può essere, e neanche può apparire, ostile a una parte significativa del popolo italiano". Un avvertimento per nulla scontato dal momento che, all'indomani delle elezioni, il Pd si è affrettato a occupare tutte le più alte cariche del Paese e che adesso sta ancora cercando di prendersi Palazzo Chigi senza avere una maggioranza al Senato. Colle a parte, Bersani si è infatti subito affrettato a ripetere che non è disposto a guidare un governissimo.

"È stato un buon incontro - ha commentato Enrico Letta, che era presente all'incontro - ma siamo solo all’inizio". Il faccia a faccia si è svolto alla Camera, ma rimane tuttora il "giallo" sul luogo esatto. Al termine dell'incontro il Pd è apparso soffisfatto e ha fatto subito sapere che sta lavorando per trovare un’ampia condivisione per la nomina del prossimo presidente della Repubblica. "È stato un incontro utile per chiarirci sui criteri per individuare una rosa di personalità, poi una personalità che possa rappresentare l’unità del Paese come ha fatto Napolitano", ha spiegato Letta ricordando che il Pd punta a eleggere un capo dello Stato largamente condiviso che interpreti l’unità nazionale. "Ci sembra che il Pdl voglia muoversi su questa strada", ha aggiunto il vice segretario del Pd pur sottolineando che le distanze tra i due schieramenti rimangono "tantissime". Durante il vertice il solo argomento affrontato è stato, appunto l’elezione del prossimo capo dello Stato. Tuttavia, non sono stati fatti nomi, ma sono solo stati esposti i criteri da seguire per una scelta di largo consenso e di unità nazionale.

Nel primo pomeriggio Berlusconi ha riunito i vertici del partito a Palazzo Grazioli. Oltre ad Angelino Alfano hanno partecipato anche i coordinatori, i capigruppo e altri dirigenti. Il Cavaliere è rientrato ieri sera nella Capitale. L’incontro è servito a fare il punto della situazione sulla partita sulla nomina del nuovo inquilino del Quirinale e sulla formazione del governo, anche in vista dell’incontro con il segretario del piddì. Al termine dell'incontro alla Camera lo stesso Alfano, che era presente al faccia a faccia, ha fatto sapere che Berlusconi ha ribadito la propria disponibilità a "fare ciò che è utile all’Italia a difesa del consenso ricevuto e della fiducia che milioni di italiani anche questa volta gli hanno accordato".

A questo punto il Pd proseguirà il giro di incontri e vedrà i vertici della Lega e del Movimento 5 Stelle nel tentativo di arrivare a una scelta condivisa sul prossimo capo dello Stato. "In questo momento di grandi divisioni e tensioni, sentiamo la responsabilità che ci sia un segno forte di unità nazionale, per questo i gruppi del Pd hanno incaricato il segretario di fare incontri con tutte le forze politiche", ha concluso Letta senza escludere la possibilità che, già nelle prossime settimane, ci saranno anche altri incontri con il Pdl.

Ulteriori incontri non sono esclusi nemmeno da Alfano secondo cui il Pdl è determinato a "compiere ogni sforzo" per "assicurare condivisione per una scelta così delicata e importante".

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