Sochi, Luxuria inneggia ai gay e si fa arrestare dalla polizia

Ultime notizie dalla Russia: hanno arrestato Vladimir. Non è di San Pietroburgo ma di Foggia, non è Putin ma trattasi di Wladimiro Guadagno meglio nota come Vladimir Luxuria. Era a Sochi, per i Giochi delle Olimpiadi invernali, come spettatrice e inviata delle Iene, un'idea tanto per farci riconoscere non sui campi di gara ma anche fuori. Luxuria l'aveva comunque detto, prima o poi, vestita come era vestita, l'avrebbero fermata ma nessun problema, già in passato a Mosca le era capitato di fare i conti con la legge severa della madre Russia. Comunque si era garantito un biglietto o un accredito per una partita di hockey stasera, un evento al quale era annunciata la presenza dello zar Putin. Così i timori si sono realizzati. L'hanno circondata gli agenti russi, quattro, forse cinque, l'hanno fermata mentre sventolava la bandiera arcobaleno con la scritta «Gay è ok», roba brutta da quelle parti dove l'omofobia è merce quotidiana e l'omosessualità esibita dinanzi ai minori, meglio dire e scrivere, minorenni, è stata messa all'indice dal Putin di cui sopra.
Luxuria si è addobbata secondo repertorio, anche qualcosa in più, gonna lunga con strascico, orecchini, ventaglio multicolor, ha dovuto sbrigare alcuni intoppi burocratici all'aeroporto di Mosca: trattandosi di maschio, sul passaporto, non è stato facile e semplice convincere il rude poliziotto addetto alla pratica di controllo, così ci sono stati attimi di incertezza al metal detector, per evitare palpeggiamenti e affini. Luxuria, giunta sul luogo olimpico, ha cinguettato: «Sono a Sochi con la bandiera della rainbow, alla faccia di Putin». Poi qualcosa è accaduto, stando al racconto affannato e preoccupato di Imma Battaglia, presidente onorario di «Gay Project»: «Verso le 19 e 30 ho ricevuto un sms da Vladi che mi scriveva “Mi hanno arrestato a Sochi. Aiutami”». Poi la Battaglia ha aggiunto: «Sentivo male, c'era una voce metallica, Vladimir mi ha detto che poteva parlare solo ora e che si trovava in una stanza con luci al neon. Ho parlato con Emma Bonino, il ministro mi ha confermato di avere attivato il Consolato e l'unità di crisi della Farnesina. Stanno cercando Vladi in tutti i commissariati di Sochi».
Non si hanno ancora notizie certe; entro ventiquattro ore, in base alla convenzione di Vienna, le autorità di Mosca devono comunicare l'eventuale fermo di un cittadino straniero. È un nuovo guaio per il ministro transeunte Bonino, mentre in India non si conosce ancora quale sarà il destino dei due marò italiani, a Sochi c'è un'italiana finita anch'essa al gabbio ma senza avere commesso reati. Ma la legge russa va conosciuta prima della partenza, le Iene, che tutto sanno, forse erano preparate al colpo di scena, anzi lo hanno confezionato e Vladimir Luxuria ha accettato la sfida. Putin ha abbracciato una atleta lesbica, per dimostrare, dice lui, di non avere nulla contro l'omosessualità ma di temere per i bambini e le bambine dinanzi a certi spettacoli, sostiene sempre lui.
Probabilmente Vladimir Luxuria e le Iene cercano il filmato dell'anno, un bacio e un abbraccio tra l'ex esponente di Rifondazione comunista e il capo del postcomunismo che non ha dimenticato il passato sovietico con tutto il kgb compreso. È una storia che sfiora il ridicolo ma è vera, almeno così sembra, stando ai tweet, all'unità di crisi del ministero degli Esteri. Il caso finirà anche sul tavolo di Giorgio Napolitano e, se non ci sarà una via di uscita nelle prossime ore, sarà il primo impegno di Matteo Renzi come capo del governo: telefonare a Vladi Putin e richiedere la liberazione immediata di un'italiana, senza se e senza ma e senza primarie.

C'è chi chiede il ritiro della squadra italiana a Sochi. Giovanni Malagò, presidente del Coni presente in Russia, dovrà affrontare oltre all'oro, all'argento e al bronzo un altro tipo di medaglia da appuntare sul nostro petto. Ho detto petto?

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