RomaLa scure di Brunetta si fa sentire all'alba. Appena acclamato neo capogruppo del Pdl alla Camera, l'ex ministro della Pa già fa parlare di sé. A mugugnare sono una novantina di pidiellini, tutti dipendenti del gruppo parlamentare, che ieri hanno trovato i tornelli di Montecitorio sbarrati. Alcuni erano stati avvisati la sera precedente mentre altri sono rimasti basiti quando, all'ingresso della Camera, gli è stato tolto il badge: «Mi dispiace, ma le nuove disposizioni non le consentono l'accesso», la frase di rito dei commessi. Congelati tutti i tesserini. Colpa della necessaria spending review che ha colpito anche il gruppo del Pdl: un po' per i tagli alla politica; un po' perché i deputati Pdl eletti sono la metà di quelli della precedente legislatura e quindi i fondi a disposizione per far funzionare la macchina sono drasticamente calati. Pertanto, se il gruppo dava da lavorare a circa 90 persone, oggi, potrà avere in carica circa 35 dipendenti. Tutto previsto, per carità. Tanto che tra i dipendenti si era già studiata una mossa solidaristica: riduciamoci tutti lo stipendio ma cerchiamo di lasciare a casa meno persone possibili. Il problema è che l'esercito di dipendenti a rischio, finito in due listoni distinti nell'attesa di una nuova collocazione, pare debba sgomitare anche con qualche ex parlamentare trombato. Tra questi, per esempio, l'ex onorevole Daniele Franz.
Ufficio aula (che avvisa i parlamentari dei lavori di Montecitorio), ufficio legislativo (che fa il lavoro di sostanza per gli onorevoli), ufficio amministrazione e ufficio stampa si aspettavano la scure e ora sono tutti congelati. Già all'inizio di febbraio erano stati allertati e ai dipendenti era stato fatto firmare un documento con il quale si riconosceva che, con l'inizio della nuova legislatura, il loro contratto doveva ritenersi rescisso. Solo che alcuni avevano avuto rassicurazioni sulla loro conferma.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.