Stangata sui poliziotti, costretti dalla burocrazia a pagare una super Imu

In servizio fuori sede, pagano l’imposta sulla seconda casa. Il caso limite di un agente: la tassa si mangerà lo stipendio

Stangata sui poliziotti, costretti dalla burocrazia a pagare una super Imu

Roma Sono condannati a pagare l’Imu sulla seconda casa pur vi­vendo a oltre mille chilometri di di­stanza per necessità. È la loro cate­na al collo. Non hanno scampo. Perché è il regola­mento, seppur me­no r­igido negli ulti­mi tempi, che li ob­bliga a trasferire la residenza nel luo­go in cui prestano servizio. Ma per lo­ro i­l lavoro è una gi­randola. Al nord, al centro, al sud. L’Italia è la loro ca­sa. E la casa vera spesso gli viene tassata alle stelle. Nelle pieghe del­la nuova Imu, l’im­posta sull’abita­zione di proprietà che tra undici gior­ni diventerà realtà con il pagamento della prima rata, si scopre che il caso poliziotti è uno dei più paradossali.

Tra gli agenti in di­vis­a l’Imu è l’argo­mento di conver­sazione più fre­quente. Il secon­do, altrettanto at­tuale: i tagli per il comparto che il go­verno Monti sta pensando di far lievitare a 65 milioni di euro. In alcune città del Nord,raccon­tano poliziotti che chiedono l’ano­nimato, «vengono organizzate ad­dirittura delle collette per alcuni casi limite». «Con il mio stipendio - confida un agente che lavora a Milano ma che proviene da un pa­ese del Meridione- io non ce la fac­cio­a pagare l’Imu della mia abita­zione al Sud. L’Imu mi sta letteral­mente mangiando lo stipendio». Eccolo, un caso limite. Milano e Torino, essendo tra le città con il costo della vita più caro, sono quel­le in cui i poliziotti con una paga base rischiano davvero di non so­stenere le spese. Le segnalazioni ai sindacati sono sempre più fre­quenti. Con una busta paga di poco su­periore ai 1200 euro, diventa im­possibile pagare una stanza in af­fitto, mantenere una famiglia e in più rispettare le scadenze del­l’Imu per l’abitazione dall’altra parte dello Stivale. Succede infatti questo ai poliziotti: otto su dieci la­vorano in una regione che non è la propria. Per regolamento devono trasferire la residenza nel luogo in cui lavorano.

La casa di proprietà, spesso al cosiddetto«paesello»,di­venta automaticamente seconda casa. Con l’aggravio di costi che ne consegue. «Io sono il tipico caso del poli­ziotto che lavora in una città, Ro­ma, deve pagare l’Imu seconda ca­sa sull’abitazione di proprietà, a Modena. E in più ci devo pagare anche il mutuo - racconta Felice Romano, segretario generale del sindacato Siulp - Noi abbiamo l’obbligo di trasferire la residenza secondo il regolamento di servi­zio. Altrimenti si rischia la sanzio­ne disciplinare, con una decurta­zione da un trentesimo a cinque trentesimi dello stipendio». Circa «l’80% dei poliziotti pro­viene dal Sud ». Ma per tornare nel Meridione, da Roma in giù, servo­no «da 20 a 25 anni di anzianità di sede».

In tutto questo tempo, se­condo la nuova Imu del governo Monti, il poliziotto dovrebbe pa­gare la tassa più alta per la casa di proprietà al Sud. Spiegano al sindacato Sap che ora l’obbligo di residenza è meno categorico, ma secondo le nuove norme,un’abitazione,per non es­sere considerata seconda casa, de­ve essere abitata stabilmente dal proprietario, esserne la «dimora abituale»: «Noi non possiamo fa­re truffe. Chi presta servizio al nord deve pagare la casa al sud co­me se fosse una seconda, anche se è l’unica abitazione di proprietà». «Ci sono casi paradossali - rac­conta poi Franco Maccari, segreta­rio generale del Coisp - I poliziotti dell’Aquila lavorano a Milano o a Torino, non hanno agevolazioni per l’Imu dell’appartamento al­l’Aquila, e in più lo devono ristrut­turare perché è semidistrutto per il terremoto di tre anni fa. Devono pagare tre volte». Anche dal Coisp con­cordano: l’allarme c’è:«Abbiamo pub­blicato sul nostro sito le facce dei parlamentari che hanno votato con­tro la deroga per la polizia e le forze ar­mate ».

Era stato infat­ti presentato in commis­sione Finanze alla Camera un emendamento del Fli per consen­tire le agevolazioni fiscali da pri­ma casa. Ma la norma non è stata approvata.

Le risorse sempre più scarse, poi, non aiutano. Se un tempo infatti il poliziotto dormiva in caserma, ora sempre più spes­so «è costretto ad affittare un ap­partamento con dei colleghi - di­cono al Sap - Ci stanno tagliando anche gli alloggi di servizio».

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