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Il Cav: "Torniamo a Forza Italia"

L'ex premier in un'intervista al giornale tedesco Bild conferma il ritorno al nome del partito nato nel 1994. La rivendicazione dei propri meriti: "Se abbiamo di nuovo sotto controllo il bilancio è grazie al mio governo". Sull'Europa: "Ci auguriamo una Germania più europea e non un'Europa più tedesca"

Il Cav: "Torniamo a Forza Italia"

Roma - Sarà una candidatura in network. Discussa idea per idea con i sostenitori. Una rete sociale di dialogo politico. La campagna elettorale di Silvio Berlusconi parte da un sito: forzasilvio.it. Cambia molto, se non tutto, nel modo di comunicare del politico più comunicativo della storia italiana recente.
Il contatto con la base inizia con una serie di domande. E con un'autocritica. Berlusconi dovrebbe «mettere da parte la sua esuberanza verbale e il suo stile da non politico?», viene chiesto ai fan. E loro stanno al gioco. Accanto a toni agiografici, molti si fanno avanti per i suggerimenti: spronano, pretendono, chiedono dedizione totale. Meglio «meno attacchi alla magistratura» e più «cuore». Solo così «si parla», e si vince.

I consigli dei sostenitori sono contenuti in un focus group, pubblicato sabato su forzasilvio.it. Ogni iscritto può scegliere una risposta alla domanda «Berlusconi è di nuovo in campo: quali mosse dovrebbe fare?». Si propongono quindi quesiti su alleanze, squadra, progetti.
Sulle fondamenta del pensiero berlusconiano, però, non c'è discussione. L'ex premier lo confida in un'intervista alla Bild di cui sono state fornite alcune anticipazioni. Innanzitutto il nome del partito che guiderà: al grande quotidiano tedesco l'ex premier annuncia a breve il ritorno al nome di Forza italia per il Pdl. Poi i rapporti internazionali: «Al momento si avverte una certa supremazia tedesca in Europa - dice Berlusconi -. E proprio per questo noi auspichiamo da Berlino una politica europea lungimirante, solidale e aperta. Noi ci auguriamo una Germania più europea e non un'Europa più tedesca», senza risparmiare critiche alla «eccessiva politica di risparmio» di Angela Merkel (che proprio ieri aveva ribadito il no suo e della Germania a «politiche di solidarietà senza garanzie»). Alla Bild, il Cavaliere rivendica anche l'azione del suo esecutivo: «Se noi abbiamo di nuovo sotto controllo il nostro bilancio statale è in gran parte grazie al mio governo» afferma, sostenendo di essere stato il primo leader occidentale ad aver riconosciuto il pericolo della crisi e ad aver introdotto le riforme.

Un percorso intrapreso ma non compiuto sul quale il confronto con gli elettori del centrodestra è aperto.
Si chiede per esempio se il candidato Berlusconi dovrebbe «portare avanti le riforme costituzionali e in particolare il presidenzialismo». Se mettere in lista «facce nuove, indipendentemente dalla loro età, purché siano competenti». Sono quindi domande-idee già allo studio, ma di cui si chiede un parere a tutti. Tra queste, una svolta che già frulla nella testa dell'ex premier: «Nominare un vice donna, possibilmente non politico». E poi si propone di «riformare le regole su cui si basa l'unione Europea», continuare la razionalizzazione della spesa pubblica del governo Monti, ma abbassando le tasse. Si sondano i fedelissimi su possibili alleanze allargate, con «tutti coloro che hanno a cuore le sorti dell'Italia». Tra gli impegni, l'accordo su un nuovo sistema elettorale «che non spacchi il Paese».
I fan di forzasilvio spingono: «Presidente, c'è bisogno di un nuovo 1994» scrive ad esempio Mario de MArtino. Anche se la «nostalgia» non piace e tutti, come rifletteva ieri l'ex ministro Giorgia Meloni: «Non dobbiamo guardare al passato e riproporre cose già viste».

Ma, più di prima, i simpatizzanti vogliono risposte, non vivono di suggestioni. Il fan che tornerà a votare, per esempio, invita Silvio a circondarsi di visi giovani e a togliere di mezzo «gli incapaci», oltre che ad «attaccare meno la magistratura» e anche «meno i giornali: parli alla gente ascoltando il suo cuore». E Rossana Savoca consiglia a Berlusconi di «cercare di riconquistare tutto l'elettorato femminile italiano».
Gli elettori che vorrebbero le primarie sono una netta minoranza.

Michele Borserini: «Pur stimando Silvio Berlusconi ritengo che il suo dover scendere in campo nuovamente equivalga a screditare tutti i dirigenti del partito Alfano incluso». Sul sito si sfogano anche gli scettici e gli sfiduciati, ma i punti esclamativi di giubilo sono vincenti.

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