«Non è un costo ma una fonte di profitto. E oltretutto è imparziale». Luigi Gubitosi si schiera in difesa di Fabio Fazio, nel momento in cui la querelle sul rinnovo (anticipato) del suo contratto milionario esplode in tutto il suo fragore. Ma proprio nel giorno in cui il direttore generale della Rai fa quadrato attorno al conduttore, l'Agcom, con il presidente Marcello Cardani, ammette che l'azienda di Viale Mazzini è inadempiente sulla trasparenza dei contratti. Anche se, puntualizza, questo dipende da un parere contrario alla pubblicazione fornito dal Garante della privacy e dall'Antitrust. Fatto sta che ormai lo scontro è a tutto campo. E Renato Brunetta, poco incline ad abbassare la guardia, continua a occupare la prima linea nella crociata contro gli sprechi Rai.
La posizione pro-Fazio di Gubitosi è priva di mezze misure, «Ci sono professionalità, come quella di Fazio, che sono un grande valore per la Rai e per i telespettatori. Fazio non è un costo per l'azienda, ma una fonte di profitto e garantisce un'informazione trasparente, seria e di altissima qualità. Fazio ha dimostrato il suo equilibrio invitando sempre tutte le componenti della società e della cultura e dando a ognuno la possibilità, col garbo che lo contraddistingue, di esprimere la propria opinione, anche a chi si è voluto e si vuole presentare al pubblico con inutile aggressività. Lo ringrazio per questo a nome dell'azienda e lo invito a proseguire quello che sta facendo, peraltro benissimo». Il riferimento, facilmente leggibile, è proprio all'ex ministro per la Pubblica Amministrazione.
La risposta di Brunetta è secca. «Gubitosi è impudente nel negare lo squilibrio, le sue dichiarazioni sono insultanti nei confronti della Vigilanza e dell'Agcom» tuona il capogruppo Pdl. Una sciabolata a cui si unisce il Codacons. «Agli italiani non interessa sapere cosa pensi Gubitosi di Fazio, quello che vogliono sapere è quanto venga pagato per svolgere quel lavoro che il dg esalta e come la Rai utilizzi i soldi pubblici. Ancora una volta Gubitosi ha aggirato le domande sui compensi. Per tale motivo, chiediamo a gran voce le sue dimissioni».
Una richiesta sposata con convinzione anche dallo stesso Brunetta. «Sono gravi e inaccettabili le dichiarazioni di Gubitosi. Non è tollerabile che un dirigente pubblico vanti l'equilibrio di Che tempo che fa, in spregio alle sentenze di condanna dell'Authority,. La certificazione dice che nel 2012-2013: Pd 61,96% del totale del tempo di parola; Pdl 5,17%. Un rapporto di 12 a 1». C'è un altro punto importante che viene sottolineato dal consigliere di amministrazione Antonio Verro. «Brunetta ha ragione: sono gli artisti che hanno bisogno della Rai e non viceversa. Ed è più quel che la Rai ha dato Fazio che il contrario, anche perché il mercato è ridotto e i competitori della Rai si contano sulle dita di una mano». Naturalmente non mancano i consiglieri di sinistra del cda Rai, Benedetta Tobagi e Gherardo Colombo, schierati a difesa di Fazio. Intanto si continua a parlare anche dell'altro mega-contratto, quello da 25 milioni di Maurizio Crozza, che pare sia saltato. Questa mattina, peraltro, Urbano Cairo, proprietario de La7, ha convocato una conferenza stampa. Chissà che in questa sede non si parli proprio del rinnovo del contratto del comico genovese.
Sullo sfondo due spine si profilano all'orizzonte.
Come rivela Panorama, l'internal auditing della Rai ha aperto due indagini: una per un appalto sui sistemi audio del Festival di Sanremo, l'altra per la gestione della sede di Londra, guidata da Antonio Caprarica. Inchieste che si aggiungono a quella sulla scarsa trasparenza nel sistema degli omaggi aziendali.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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