“Non è facile, ti senti un po’ come un giocatore della squadra di Maradona che deve giocare la finale di Champions e però Maradona non c’è più". Ha esordito così Antonio Tajani mentre teneva quello che ha definito "il discorso più difficile e importante della mia vita" durante il congresso di Forza Italia, il primo senza il suo fondatore Silvio Berlusconi.
"E l’unica possibilità che hai - ha detto parlando di sé stesso - è chiedere aiuto alla squadra, voi, e alla curva, i nostri elettori, perché Maradona, Berlusconi, non c’è più”. Tajani ha anche ricordato quanti erano convinti che gli azzurri sarebbero scomparsi "ma è successo l’esatto contrario, perché lui è stato così abile da costruire anche il futuro della sua creatura politica, facendo in modo che tutti i suoi sostenitori si sentissero parte di un grande disegno politico”, ha detto rivolgendosi in platea a Paolo Berlusconi, ricordando quando, mentre era negli Stati Uniti, gli arrivò la notizia della morte del Cavaliere, il 12 giugno scorso. Tajani ha, poi, ricordato la centralità di Forza Italia in Europa e il suo ruolo da protagonista nel Partito popolare europeo (Ppe). Non sono mancati accenni sulla politica estera. Il vicepremier e titolare della Farnesina ha ribadito il suo sostegna a Kiev e ha aggiunto:"L'aggressione all'Ucraina non è solo il tentativo schiacciare la libertà di un popolo sovrano, è una sfida all'occidente e alla legalità internazionale". La morte del dissidente Aleksej Navalny, invece,"ci riporta ai metodi spietati in uso nell'Unione Sovietica".
Per Tajani non è in discussione l'amicizia con la Russia, ma "il Putin di Pratica di Mare non c'è più, questo è un altro Putin". E, così come la Russia non è Putin "Hamas non è la Palestina e i palestinesi non sono Hamas", spiega Tajani, convinto che entrambi i popoli debbano avere "uno Stato in cui vivere in pace e sicurezza”. Ciò non significa essere equidistanti perché non vi può essere nessuna equiparazione tra Israele e i terroristi di Hamas, "ma - ha aggiunto Tajani - di fronte a tutto questo abbiamo il dovere di chiedere ai nostri amici israeliani di comportarsi secondo quelle regole di civiltà e di umanità che condividiamo con loro". Anche sul tema dell'immigrazione non ci sono dubbi: "Chi viene in Italia irregolarmente rischia di essere un pericolo per sé e per gli altri, la soluzione non è il buonismo, né il filo spinato. La soluzione - ha sentenziato Tajani - deve essere europea".
A tal proposito, Tajani ricorda che temi come il contrasto all'immigrazione clandestina, gli accordi bilaterali con i Paesi in transito e il piano per l'Africa sono sempre stati dei punti essenziali nel programma di Forza Italia. Allo stesso modo, in materia di giustizia, la separazione delle carriere resta "uno dei punti fondamentali" del programma di legislatura del governo. "Voglio ringraziare Nordio per il lavoro che sta facendo, combattere per una giustizia giusta ce lo ha insegnato Silvio Berlusconi", ha aggiunto Tajani ricordando che "Berlusconi combatteva una battaglia per gli italiani, non per sé, altrimenti non si spiegherebbe perché la stiamo facendo anche noi quella battaglia". Forza Italia non intende far mancare la sua impronta liberale in economia: "Non abbiamo bisogno di uno stato banchiere, proprio come non abbiamo bisogno di uno stato gestore dei porti. Le privatizzazioni - ha spiegato Tajani - non sono solo un modo per fare cassa, sono soprattutto un modo per restituire al mercato ciò che i privati possono fare in maniera più efficiente per la collettività". Il segretario azzurro ha, poi, garantito:"Finché saremo al governo, in Italia non vi sarà mai una patrimoniale né una tassa sulla casa", mentre i giganti del web "devono pagare le tasse come tutti gli altri". Il Ponte di Messina si farà anche grazie "alla tenacia dei due governatori di Forza Italia della Calabria e della Sicilia, che non hanno risparmiato energie per arrivare a questo obbiettivo".
Forza Italia, dunque, si prepare alle Europee puntando "senza esitazione a raggiungere il 10%", forte dei sondaggi che la vedono in forte crescita. "Non ci interessa una competizione interna al centro-destra, come mi capita di leggere sui giornali: gli altri partiti della coalizione sono nostri alleati e noi speriamo abbiano successo", ha detto Tajani assicurando che "nel centrodestra non c'è nessuna crisi, andremo avanti fino a fine legislatura". "Più saremo forti, anche all'interno del Ppe, più peso avremo nel governo dell'Europa, più l'Italia conterà in Europa", ha detto il segretario azzurro delineando i tratti della nuove Ue:"L'Europa che vogliamo non è una somma di interessi e di egoismi nazionali, è una comunità di popoli uniti da valori condivisi, da una comune idea della persona, della libertà, della democrazia".
Tajani dice no all'ambientalismo spinto e frettoloso, ma sì a "un'Europa capace di sostenere un serio Green Deal e un vero Esercito europeo emettendo debito comune, proprio come è accaduto - anche per la nostra insistenza - all'epoca della pandemia per il fondo Sure e per Next Generation EU".
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