La tela dell'Uomo Ragno

Fumetti, telefilm, canzoni, videogame, cartoni animati: un mito intramontabile dall’archeologia dei comix alle Torri Gemelle

La tela  dell'Uomo Ragno

Correva l’anno 1962 quando un nuovo supe­rero­e apparve per la pri­ma volta negli albi a fu­metti americani; sulle pagine del numero 15 di Amazing Fantasy l’Uomo Ragno fa la sua comparsa, in attesa di esordire con un periodi­co tutto suo, The Amazing Spider Man , che arriverà nelle edicole so­lo un anno dopo, il 10 marzo 1963, iniziando una serie di successi du­rata cinquant’anni. Per celebrare degnamente il mezzo secolo dell’Uomo Ragno, WOW Spazio Fumetto ha organiz­zato una grande mostra evento che si terrà dal 19 maggio al 29 lu­glio al Museo del Fumetto di Mila­no ( viale Campania 12). Qui gli ap­passionati, oltre ad assistere a un fitto calendario di incontri, potran­no ammirare la storia e i successi di un personaggio il quale, partito dai fumetti, ha colonizzato tutti i ge­neri, dai telefilm alle canzoni, dai videogames ai cartoni animati, dai multiplex ai palcoscenici di Broad­way.

Tra le chicche esposte, oltre a tavole originali e albi introvabili ci sono i primi numeri italiani, pub­blicati nel 1970 dall’editore Corno. Sull’esordio italiano di Spider Man esistono due versioni contra­stanti, che attribuiscono la scoper­ta dell’eroe in calzamagli­a ros­sa o a Max Bunker o allo stes­so editore Andrea Corno. Co­munque sia andata, fu l’editoriale Corno, già nota per Andy Capp e Guerra d’Eroi , a introdurre in Italia la pattuglia di nuovi supereroi ame­ricani in lotta contro nemici letali e mostruosi. Chissà, se l’Uomo Ra­gno fosse stato creato in Italia, ma­gari, invece dei vari Octopus, Go­blin, l’Uomo Sabbia, forse la fervi­da fantasia di Luciano Secchi, alias Max Bunker, avrebbe partori­to per l­’Uomo Ragno l’unico avver­sario davvero mortale, l’Uomo Cia­batta, degno collega di altri cattivi italiani come Superciuk o Gomma­flex... Creato dal grande Stan Lee, Spi­der Man annuncia la seconda ge­nerazione di supereroi, pronta a prendere il posto dei precedenti giustizieri targati DC, momentane­amente passati di moda; comin­ciando dall’ormai anziano Super­man, classe 1932, sono tutti vetera­ni della Seconda guerra mondia­le; finita la guerra, incomincia un’era nuova,quella in cui ai«gran­di poteri» si accompagnano gran­di responsabilità.

La differenza generazionale si vede subito: come dimostrano le tavole esposte, Spider Man non è più un personaggio eccezionale, senza macchia e senza paura: Pe­ter Parker è un ragazzo timido e im­branato, un nerd che, dopo un inci­dente in un laboratorio, scopre per caso di avere superpoteri, che al­l’inizio gli creano non pochi pro­blemi. Molto umano, l’Uomo Ra­gno prova rimorsi e soffre di invi­die e gelosie, conseguenze di una generale insicurezza causata forse dall’assenza del padre,lutto che lo accomuna ad altri giustizieri ma­scherati come Batman e Super­man.

Diversamente da loro, ha invece uno spiccato senso dell’umori­smo che lo aiuta a superare molte circostanze con filosofia, come, ad esempio, quando non riesce a in­cassare un ricco assegno, intestato all’Uomo Ragno, perché in banca il costume non è garanzia suffi­ciente della sua identità, ed è necessario un docu­mento di identifica­zione, che ovvia­m ente non esiste. Curio­samente, se il personag­gio disegnato è virtualmente orfa­no, sono ancora vivi e vegeti i padri veri del fumetto, come Stan Lee e il disegnatore John Romita, che ha pas­sato la matita al fi­glio, John Romita Junior.

Cambiano le ge­nerazioni, mutano i gusti degli adole­scenti, si riducono gli appassionati di fumetti,ma i fan del­l’Uomo Ragno non diminuiscono, an­che grazie al successo delle ultime pellicole, a partire dallo strepitoso Spider-Man di Sam Raimi uscito nel 2002, poco dopo il trauma del­l’ 11 settembre, che è stato raccon­tato anche da

uno speciale album a fumetti in cui i sopravvissuti si chiedevano sconvolti perché il lo­ro eroe mascherato non fosse inter­venuto a evitare l’abbattimento delle Twin Towers. Un argomento in più a favore dei complottisti?

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