Un'altra condanna per Corona Resterà in galera cinque anni

MilanoSe entro oggi non verrà rintracciato trascorse le classiche «24 ore di vane ricerche», Fabrizio Corona diventerà ufficialmente un latitante con su per giù sette anni di galera da scontare. Ieri infatti la Corte di Cassazione ha confermato i 5 anni per i foto ricatti al giocatore della Juventus Trezeguet, che andrebbe a cumularsi quelli già andati in giudicato. Senza contare altre bagatelle per le quali in primo grado ha già subito condanne per quasi quattro anni. Che, se confermate, porterebbe il totale a quasi 11 anni.
Si sta dunque mettendo assai male per l'ex fotografo dei divi, 39 anni a marzo, già noto per il matrimonio con Nina Moric, da cui ha avuto un figlio, con Belen Rodriguez e, a suo dire, anche con Lele Mora. Corona infatti era solito scattare foto di personaggi del mondo dello spettacolo o dello sport in situazioni scabrose. Che poi contattava: «Le compri tu o qualche giornale scandalistico?». Per lui normale attività, anzi si è sempre difeso affermando «Così fan tutti». Per la magistratura si trattava di estorsione e sono iniziati i guai.
Il 7 marzo 2007 viene fermato a Milano dai carabinieri per violenza e resistenza e passa la notte in camera di sicurezza. Dieci giorni dopo viene arrestato dall'allora pm di Potenza Henry John Woodcock per «Vallettopoli», passa 77 giorni in galera, trovando il modo di mettersi nei guai anche in cella. Allunga infatti 4mila euro a un agente per farsi portare una macchina fotografica con cui si immortala dietro le sbarre per poi rivendere le immagini. Altre denunce arrivano poi per bancarotta fraudolenta, evasione fiscale, banconote false, botte a un ghisa e diffamazione di Simona Ventura e Barbara D'Urso. Arrivano le prime condanne per aver chiesto soldi ai calciatori Francesco Coco e Adriano, per le banconote false, per la corruzione dell'agente di polizia. Il suo legale Giuseppe Lucibello fa i salti mortali e riesce a portare il cumulo a 2 anni e 8 mesi da scontare in «affido in prova» dimostrando di avere un domicilio stabile e un lavoro, «organizzatore di eventi».
Intanto però a Torino sta andando avanti il processo per i foto ricatti a Trezeguet, 25mila euro per non far pubblicare certe immagini imbarazzanti. In primo grado viene condannato a tre anni e quattro mesi, saliti a cinque anni in Appello e confermati ieri dalla Cassazione nonostante abbia risarcito il calciatore. In questo modo automaticamente viene revocata l'ultima parte dell'affido in prova che il «bel Fabrì» si vedrà calcolare sul cumulo arrivando a circa sette anni a cui potrebbero aggiungersi i tre anni e dieci mesi subiti in Appello per la bancarotta. Una eventualità che sembra non abbia turbato più di tanto Corona che l'altra sera è stato visto alla discoteca Shocking. Ieri mattina invece viene avvistato a Palazzo di Giustizia a Milano, dopo di che se ne perdono le tracce. In tarda mattinata arriva la sentenza della Cassazione, gli atti vengono trasmessi a Torino. Alle 16.30 viene firmato l'ordine di cattura poi trasmesso a Milano e alle 17 i poliziotti vanno acercarlo. In via De Cristoforis 12, cuore della «movida» milanese, ma all'ultimo suo domicilio conosciuto non trovano nessuno. Girato l'angolo c'è corso Como dove al civico 5 ci sono gli uffici della famosa società per la quale organizzava «eventi», ma anche questi sono deserti.

Per scrupolo gli agenti vanno a suonare anche al vicino largo La Foppa dove abitava con Nina Moric. Inutilmente però. Così oggi pomeriggio, trascorse le 24 ore di «vane ricerche», Corona diventerà ufficialmente un latitante.

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