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INTERVISTA/1 CHIAMPARINO

Sergio Chiamparino, sindaco di Torino, i sindaci del Pd vanno giù in tutta Italia e lei, che coi vertici del Pd è in dissenso, resta in testa alla classifica per il terzo anno...
«Ormai sono un alpinista, non mi manca il fiato per restare in vetta...».
Qual è il segreto?
«Io credo che paghi quello che viene fatto nei comuni. Quando un amministratore lavora seriamente questo viene apprezzato».
Qualche consiglio ai colleghi sindaci del Pd che sono andati giù?
«Per carità, non dò consigli a nessuno. Ci sono situazioni...».
Napoli?
«Sì, appunto, situazioni che si spiegano da sole. Altri comuni risentono della situazione generale di incertezza».
Ma lei che è critico rispetto al partito regge...
«E meno male che c’è qualcuno che regge...».
La classifica evidenzia gli aspetti positivi. E quelli negativi, a Torino?
«Il problema più pesante, ora, è la carenza di risorse e la crisi economica, che comporta la crescita del disagio per tutti. E poi c’è un’altra cosa che mi angoscia».
Prego.
«Noi comuni rischiamo di arrivare stecchiti all’appuntamento col federalismo fiscale. Siamo gli unici in Europa a non avere una tassa per l’autonomia locale, ci si rende conto o no che questo federalismo enunciato e non praticato finirà con l’esplodere? Sinora ci sono stati provvedimenti ad municipium, per Roma e per Catania. Gli altri sono stati lasciati nell’incertezza».
Il nodo sicurezza?
«Per quello abbiamo fatto tanto, l’anno scorso abbiamo investito sei milioni di euro e i risultati si sono visti.

Ma se le risorse mancheranno non so se riusciremo a continuare».

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