Ultimo trimestre 2009 superiore alle attese per Intesa Sanpaolo, che proprio ieri, sotto la presidenza di Enrico Salza, ha riunito il consiglio di gestione per lapprovazione dei conti dello scorso anno. Nel 2009 lutile netto si è attestato a 2,81 miliardi, in progresso del 9,9% rispetto ai 2,55 miliardi dellesercizio precedente e meglio delle attese degli analisti, che in media si aspettavano 2,75 miliardi. Il dato risulta anche superiore a quello realizzato da Unicredit, laltra «big» del mondo bancario italiano, che nel giro di un anno ha battuto cassa tra gli azionisti con due aumenti di capitale per un totale di 10 miliardi e che per lappunto due giorni fa ha annunciato un utile netto 2009 di 1,7 miliardi, contro i 4 miliardi dellanno precedente. Tuttavia, fa notare un analista, escludendo i vantaggi fiscali di cui il gruppo guidato da Corrado Passera ha beneficiato nel primo trimestre dello scorso anno (le imposte a credito erano state pari a 165 milioni rispetto al debito fiscale di 608 milioni dei primi tre mesi del 2008) e tralasciando le numerose plusvalenze legate alla cessione di alcune attività, gli utili realizzati dai due gruppi non sarebbero poi così dissimili.
In effetti, depurando il dato sugli utili di Intesa Sanpaolo delle principali componenti non ricorrenti, si arriva a un dato di 2,59 miliardi, in discesa del 28,4% se confrontato con i 3,62 miliardi dellesercizio 2008. Sembra proprio che sia stato questo dato a deludere il mercato, che, malgrado uniniziale fiammata, ha accolto i dati di bilancio di Intesa Sanpaolo spingendo il titolo giù del 2,41% a 2,8375 euro (-0,43% lindice delle blue chip Ftse Mib).
Guardando invece al solo quarto trimestre del 2009, il gruppo guidato da Passera ha realizzato utili per 543 milioni (403 il dato normalizzato), con un calo annuo del 19,4% ma meglio delle aspettative degli analisti, che si posizionavano su una media di 451 milioni.
Dopo il niente di fatto del 2009, anche dal punto di vista del dividendo che finirà nelle tasche degli azionisti Ca de Sass farà meglio di Piazza Cordusio: la cedola in pagamento questanno che dovrà essere approvata dallassemblea dei soci di fine aprile sarà pari a 8 centesimi in contanti per titolo ordinario, contro i 3 deliberati dal cda di Unicredit. E anche in futuro lidea è quella di continuare a staccare un dividendo per gli azionisti. «Il 2009 - ha dichiarato Passera in occasione della conference call con gli analisti - è stato un anno in linea con le attese e la cosa ci ha dato fiducia permettendoci di distribuire un dividendo. Questa è stata la regola che abbiamo seguito e questa sarà la regola in futuro». Facendo invece uno spaccato delle singole divisioni di Intesa, spicca la ripresa del Corporate e Investment Banking (1,27 miliardi di utile) mentre la Banca dei Territori sconta il freno della recessione.
Quanto alle prospettive per lanno in corso, la banca si attende profitti superiori a quelli del 2009. Sempre per questanno è atteso il nuovo piano industriale (sarà «solido e forte», ha detto Passera), la cui data di presentazione sarà stabilita dal nuovo consiglio, che sarà rinnovato con la prossima assemblea degli azionisti. Bene, poi, gli indici di patrimonializzazione: considerando gli interventi di capital management già annunciati e quelli invece in programma, il Core Tier I del gruppo supererebbe il 9% e il Tier I il 10 per cento. «Una banca come la nostra - ha affermato il ceo - può sentirsi tranquilla con un Core Tier I dell8% e un Tier I del 9 per cento». La buona patrimonializzazione permette di non escludere un po di shopping. «Se fossero disponibili filiali o piccole banche in regioni dove vogliamo crescere - ha dichiarato Passera - le prenderemmo in considerazione molto seriamente».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.