Il «suo» messaggio, di pilota e di uomo, avrà un seguito: una borsa di studio intitolata a Fabio Repetto, indimenticabile presidente e anima dellAero Club di Genova scomparso prematuramente nel dicembre del 2005, consentirà a un giovane di conseguire gratuitamente il brevetto di pilota, ma soprattutto farà opera di comunicazione e diffusione - è il primo auspicio dei promotori - sullimportanza del volo come scuola di vita. Liniziativa è stata presentata ieri nella sede del sodalizio fondato nel maggio del 1928 e sempreverde per entusiasmo e progetti. Sono accorsi in tanti, a battezzare la borsa di studio riservata a un ragazzo o ragazza di età compresa fra 18 e 24 anni, con diploma o studente dellultimo anno della scuola media superiore, cittadino dellUnione europea: innanzi tutto, era presente - ha voluto fortissimamente esserci - la mamma di Fabio Repetto, Giuliana, che ha promosso lidea e il contributo della borsa, il cui valore ammonta a 12mila euro. Poche parole, quelle della signora Giuliana, senza mai lasciarsi prendere dalla commozione in presenza di unatmosfera certamente di ricordo e meditazione, ma anche di rilancio festoso dellattività dellAero Club. È intervenuto inoltre, in qualità di appassionato e di pilota, il prefetto Giuseppe Romano: «La realtà del volo è ancora poco conosciuta, cè molto pregiudizio e scarsa conoscenza - ha sottolineato-. Ma il volo non è solo uno sport, per quanto affascinante. È un modo di essere, che, come ha dimostrato Repetto, può contagiare in maniera virtuosa anche i ragazzi».
Sta proprio qui il significato più autentico della borsa di studio «Fabio Repetto», come hanno ribadito del resto anche il presidente Giancarlo Pisano, la vicepresidente Birgit Lammerich, Dino Frambati e Piero Fonda. Ecco perché i partecipanti alla selezione verranno giudicati da una commissione tecnica sulla base di una prova scritta (in forma di quiz) in materia aeronautica e un colloquio di cultura generale e aeronautica. Ma lobiettivo predominante sarà quello di accertare le vere motivazioni che sono alla base della scelta o dellaspirazione del giovane: non tanto, cioè, una visione romantica e parziale del volo e dellattività di pilotaggio, quanto la solida convinzione di diventare protagonista di unavventura razionale, tuttaltro che «avventurosa». Le stesse considerazioni, del resto, lasciate in eredità, impegnativa, dal presidente scomparso che ha trasmesso la voglia di «prendere quota» alla cloche come nella vita quotidiana, nella professione, negli affetti, nel rapporto con gli altri. Con quella serietà che, unita alla passione, rappresenta anche la migliore tradizione dellAero Club genovese fin dai tempi del fondatore Giorgio Parodi, cui è intitolata la scuola di pilotaggio. Un patrimonio di valori che si è arricchito nel tempo con Pietro Ravano, Massimo Teglio, Armando Piaggio, la marchesa Caterina Negrone, detentrice fra laltro di record imbattuti, Camillo Luglio. E con altri «personaggi» più recenti, come il mitico Fioravante Sbragi, un satanasso tuttora sulla breccia.
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