da Roma
Ha investito una nomade uccidendola. E solo l'arresto l'ha salvata dal linciaggio dei parenti della vittima. Ma una volta libera, per paura della vendetta dei familiari della donna investita, è sparita, abbandonando nelle mani di una prostituta minorenne, sua amica, la figlia di soli otto mesi. Solo lunedì la giovane prostituta ha deciso di denunciare lincidente e la scomparsa dell'amica presentandosi alla Questura di Roma. I fatti risalgono ad una settimana fa. Protagonista della storia una ragazza di 25 anni, di origine romena, che martedì della scorsa settimana, all'interno di un campo nomadi della capitale alla Magliana, aveva investito una donna di 24 anni, anche lei nomade, morta in seguito all'incidente. Per questo la giovane era stata arrestata dai carabinieri della Compagnia Eur per omicidio colposo e omissione di soccorso: un arresto che l'aveva salvata da un tentativo di linciaggio malgrado tenesse tra le braccia la figlia piccolissima.
Rimessa in libertà, la nomade mercoledì aveva contattato la connazionale minorenne, di 17 anni, chiedendole di badare per un paio d'ore alla figlia. La diciassettenne, una prostituta clandestina, conosceva la donna perché entrambe frequentavano gli stessi ambienti nella zona della stazione Termini. La giovane lucciola, che vive in una camera d'albergo vicino al luogo di lavoro, ha atteso invano.
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