«Io, preside del Sud prendo il posto e torno da mammà»

Una giornata per trovare il preside a quegli istituti che non ce l’hanno, causa posti vacanti. Giornata di superlavoro in via Ripamonti: 190 sedi libere. Dal Sud ecco 35 dirigenti scolastici, ma all’appello dovevano essere 103. Risultato: chi di dovere non è riuscito a sostituire nemmeno tutti i presidi arrivati lo scorso anno e subito ripartiti per tornare a casa, in Meridione. «Qui i vincitori di concorso ordinario - spiega Vita Biundo, docente di Partanna (Trapani), una delle dirigenti approdate in città - da tempo hanno trovato una sede, da noi no. Scavalcati spesso da persone provenienti dalle graduatorie dei concorsi riservati. Questo nelle regioni del Nord non succede». E continua: «La scuola milanese è una cosa seria. E un’esperienza qui sarà certamente utile per la mia carriera». Poi, un pensiero per il suo paese, dove tornerà, dove «ho lasciato marito, figlia e mia madre malata». Storie di una scuola che di strada ne ha da fare, soprattutto sulla questione-presidi: ogni volta un’emergenza. In questi giorni si fanno i salti mortali per assicurare un preside a tutte le scuole: in alcuni casi singoli dirigenti dovranno governare due scuole.

Il dirigente regionale Giuseppe Colosio: «Assurdo il meccanismo di reclutamento, ai dirigenti diamo il posto senza averli visti in faccia». Alessandro Dutto, dello Snals: «Il sistema così non regge, bisogna cambiare e bandire nuovi concorsi».

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