Io, professore, boccio senza appello lo scritto in tre giorni alla Maturità

Carissimo neoministro dell’Istruzione, sono un insegnante e le chiedo di ritirare il Decreto Ministeriale numero 42 con il quale ha stabilito di far svolgere la terza prova scritta dell’Esame di Stato nella mattinata del 23 giugno. Glielo chiedo a nome degli studenti, perché non credo sia ragionevole sottoporli a tre prove scritte in tre giorni, una dopo l’altra, senza un attimo di tregua in cui poter raccogliere energie e idee.
Mi sembra che la Sua decisione, pur motivata dalla questione referendaria, vada a mettere in difficoltà gli studenti, per i quali, comunque ne pensiamo noi adulti, gli esami di Stato sono una delle prime prove serie della vita.
È quindi giusto che vengano messi nelle condizioni migliori, così da poter rendere ragione sia delle conoscenze acquisite sia delle capacità maturate in questi anni di scuola.


È per una ragione educativa che le chiedo di ripensarci e di trovare soluzioni più idonee, è per il bene che lei e noi insegnanti vogliamo agli studenti, un bene che ci porta a concepire l’esame, non una prova di sopravvivenza, ma un’occasione significativa di comunicazione.

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