Istituzioni, calcio e shopping i più «cliccati» dai navigatori

Una ricerca sui siti più visitati dai romani: Comune e Atac in testa, nel calcio Roma batte Lazio

Francesco Bardaro Grella

Una volta per capire l’umore, le voglie e le passioni dei romani bisognava andare nei pressi di piazza Navona. In un crocevia, su un troncone di una antica statua, il popolo della capitale attaccava cartelli e biglietti con invettive contro i potenti, poesiole e annunci vari. Il Pasquino è ancora lì e qualcuno ancora lo usa per la sua vecchia funzione. Ma ora per «leggere» i romani, bisogna rivolgersi a internet. C’è chi lo ha fatto e ormai da tre anni rende noti i risultati di una ricerca sull’uso che i romani fanno della rete, anche per intuire cosa si cerca, cosa si vuole, cosa si desidera nella capitale.
La ricerca. Lo studio svolto da Ad Maiora SpA, infatti si chiama «Internet cerca Roma» e, giunto alla terza edizione, quest’anno si è indirizzato sulla qualità della ricerca web dei romani: come si cerca e quando si cerca. L’analisi è stata fatta sulle interrogazioni dei motori di ricerca e aiuta a tracciare una vera e propria mappa dei bisogni dei romani e del modo di esprimerli.
Comune e trasporti. Balza subito agli occhi che i romani hanno bisogno di istituzioni e in particolar modo del Comune. Infatti la maggioranza delle ricerche, il 26 per cento, è rivolta alle istituzioni e di queste il 37 per cento al Comune. Subito dopo il Comune, rimanendo in questa categoria, i romani cercano l’Atac, e la Provincia, come anche la metropolitana. Il comune e i trasporti quindi in testa ai bisogni dei romani che subito dopo pensano alle istituzioni legate al mondo della salute, : la sanità infatti occupa l’11 per cento delle richieste digitate.
Il pallone e gli avvocati. Ma il vero punto forte dei romani, sempre stando alla ricerca, è il calcio, con in testa la squadra del cuore. Infatti tra le ricerche che riguardano lo sport il pallone è in testa al 90 per cento. Le parole più cliccate poi riguardano la Roma: a.s. Roma, Roma calcio o core de Roma, sono le ricerche che nell’ambito sportivo vengono digitate maggiormente nei motori. Altri sport oltre il calcio hanno poche preferenze e sono catalogati tutti insieme in «altro» che ha ottenuto il 29 per cento delle richieste. Interessanti anche i risultati sulla domanda di servizi erogati dai liberi professionisti. A Roma i più ricercati sono gli avvocati e subito dopo gli architetti. L’ordine degli avvocati di Roma è infatti la serie di parole più ricercata sotto la categoria liberi professionisti.
Le ricerche stagionali. Ma come si diceva sopra, oltre ad analizzare cosa cercano i romani su Internet, lo studio ha anche voluto indagare quando i romani cercano cosa. Ci sono innanzitutto i grandi eventi stagionali che registrano un picco di ricerche a ridosso delle date in cui avvengono, come per esempio la «Maratona di Roma» o il «Fiesta» a Capannelle. Il settore dell’istruzione, come è ovvio, registra un calo di richieste nei mesi estivi, mentre a marzo, chissà perché, a Roma su Internet impazzano le ricerche su scuola e università. Sempre a marzo, l’avvicinarsi dell’estate fa scattare ai romani, sempre secondo la ricerca, anche il pensiero della prova costume e dei possibili rimedi per fronteggiare qualche chilo di troppo. E il pensiero corre subito alle palestre facendone quintuplicare le richiete su Internet. A settembre invece, la smania della linea evidentemente cala poichè calano anche le richieste di centri sportivi.
Curiosità. Sempre più ci si rivolge a internet per fare shopping. Sono infatti 32 mila (su un campione di più di un milione di cittadini) coloro che hanno utilizzato la rete per cercare negozi, in particolar modo di abbigliamento e arredamento. E per fare la ricerca più sbrigativa possibile, si ricerca il nome del prodotto desiderato, per esempio «divano», piuttosto che il nome del negozio.

La capitale vanta ben tre università statali, con relativi siti internet di cui il più cliccato è quello di Roma tre con 5 mila richieste. E sempre da questa ricerca si potrebbe capire che forse i romani masticano poco inglese. Infatti, tra le parole più digitate, quella che si sbaglia di più è bed and breakfast.

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