nostro inviato a Bergamo
In tutto il mondo, nessun Paese consuma più cemento della Cina: niente di più naturale, dunque, per un leader del settore come Italcementi, che farne un obiettivo privilegiato. «Certo, è un mercato immenso e molto difficile - spiega Carlo Pesenti, consigliere delegato del gruppo bergamasco - che si sta aprendo ora agli investimenti stranieri. Il primo passo è stata lacquisizione di Fuping Cement: ma abbiamo grandi ambizioni di sviluppo, anche attraverso nuovi acquisti. E intendiamo poi rafforzare la nostra presenza nellaltro grande mercato mondiale del cemento, lIndia».
Proprio la tumultuosa crescita dei due colossi asiatici è stata uno degli argomenti chiave del convegno organizzato dalla Fondazione Italcementi, dove, nel corso di una tavola rotonda con il premio Nobel per lEconomia Joseph Stiglitz,si è affrontato il tema dello sviluppo sostenibile. Un argomento su cui Italcementi ha molto da dire, perché molto ha fatto, fino a far parte del Dow Jones Sustainability World Index, lindice mondiale per la responsabilità sociale dellimpresa, che raccoglie le società che meglio rispondono a criteri economici, ambientali e sociali. A convegno concluso, però, si è parlato, inevitabilmente, di casa nostra: ovvero, di Rcs Mediagroup, con il presidente del patto, Giampiero Pesenti. Lo spunto è arrivato dalle indiscrezioni di stampa su un possibile scontro tra le banche azioniste di Rcs, dopo il rafforzamento della quota dellimprenditore Giuseppe Rotelli, il «re» degli ospedali lombardi. «Se cè qualcuno che investe, è segno che lazienda vale», ha commentato Pesenti.
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