Politica

Italiani, 7 milioni in meno nel 2050 E l’India sarà più affollata della Cina

Il nuovo rapporto Onu sulla popolazione prevede che saremo in 9 miliardi a metà del secolo in corso

Giuseppe Marino

Un’Italia sempre più spopolata in un mondo che cresce, aumentando la popolazione globale del 50% in 44 anni. Ecco cosa hanno visto i demografi interpellati dall’Onu per scrutare nel futuro degli abitanti della Terra. Secondo il rapporto 2006 dell’Unfpa, il Fondo delle Nazioni unite per la popolazione, il Belpaese entro il 2050 sarà scivolato da 58,1 a 50,9 milioni di abitanti, il calo percentuale più forte tra le nazioni maggiori del pianeta. Una prospettiva decisamente allarmante, perché per un Paese, uno processo di spopolamento accentuato si rivela altrettanto devastante, dal punto di vista socio-economico, di un eccessivo boom demografico.
Detto questo, è necessario tirare il freno a mano alle considerazioni catastrofiche. Perché da che mondo è mondo, i demografi hanno dimostrato storicamente di sbagliare le previsioni a lunghissima scadenza più di quanto i meteorologi sbaglierebbero nelle previsioni del tempo del mese prossimo. Tanto che 30 anni fa diversi scienziati gridavano al rischio di una fine del mondo, schiacciato dal peso di molte decine di miliardi di abitanti.
I dati comunque non vanno sottovalutati, perché comunque indicano tendenze che nel breve-medio periodo sono assolutamente credibili.
E il quadro delle altre modificazioni della popolazione planetaria previsto dal fondo Onu, sembra fatto apposta per rinfocolare gli squilibri nelle aree del mondo che già sono a rischio di tensioni. Emblematico il caso del Medio Oriente: per i Paesi arabi si prevede un vero e proprio boom, da 328 a quasi 600 milioni di abitanti, mentre l’Europa vedrà diminuire la propria popolazione complessiva da 728 a 653 milioni di abitanti. Il calo previsto per l’Italia è da record, ma anche nei Paesi dell’ex blocco comunista e in Germania le culle saranno sempre più vuote. In controtendenza i Paesi scandinavi e la Francia, che da anni applica le politiche familiari generalmente ritenute più efficaci, e la Gran Bretagna, favorita probabilmente dal prolungato boom economico. Tra i Paesi arabi spunteranno dei veri e propri giganti a rischio di stabilità politica, come la Nigeria, che dovrebbe passare da 134 a 258 milioni di abitanti. Notevole anche il balzo della Turchia, aspirante membro Ue, che passerà da 74 a 101 milioni di abitanti. In questo quadro si segnala come potenziale fonte di nuove tensioni, la crescita della popolazione in Palestina e in Israele. Nei Territori occupati per il 2050 si prevede un balzo da 3,8 a 10,1 milioni di abitanti. Abbastanza per pareggiare il conto demografico con Israele, che nello stesso periodo dovrebbe crescere da 6,8 a 10,4 milioni di persone.
Inevitabile gettare un’occhiata a quanto succede nel Paese più popoloso del mondo, la Cina. Proseguendo l’attuale severa politica di controllo delle nascite, nel 2050 dovrebbe cedere lo scettro in favore dell’India: 1 miliardo e 592 milioni di persone per il subcontinente, contro 1 miliardo e 323 per la Cina.
Più scontato il boom demografico dell’Africa, che dovrebbe passare da 925 milioni a 1 miliardo e 937. Toccherà agli Stati Uniti tenere alta la bandiera della fertilità per conto dell’Occidente. Gli Usa passeranno da 301 a 395 milioni di abitanti.
Tra le altre curiosità gli scenari dei Paesi in guerra: l’Afghanistan dovrebbe triplicare la popolazione e l’Irak più che raddoppiarla.

Superando, con 63,7 milioni di persone, proprio l’Italia.

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