Iveco diventerà la «All Blacks» dei veicoli pesanti

Perché la divisione di Fiat Group, guidata da Paolo Monferino, ha sponsorizzato la nazionale di rugby più famosa del mondo

Iveco diventerà la «All Blacks» dei veicoli pesanti

«Built the same way», costruiti nello stesso modo. È il concetto che vuole semplificare il binomio nato tra l’Iveco e gli All Blacks, la squadra di rugby più famosa al mondo e che identifica in sé il concetto più ampio di lealtà, invincibilità, gruppo. Valori comuni che in Iveco si trasformano in senso di responsabilità e nella consapevolezza che dai risultati dei singoli dipendono quelli degli altri. E l’Iveco il cambiamento lo ha già messo in atto da tempo. Il 2006 è stato decisamente positivo e il 2007 dovrà segnare un rilancio ancora maggiore a cominciare dal lancio del nuovo Stralis, previsto per la fine di febbraio). Stralis contribuirà a far guadagnare alla società quote nel settore dei pesanti che oggi per Iveco è quello meno significativo rispetto alla concorrenza. L’obiettivo è quello di diventare anche in questo segmento il numero uno, diventare gli «All Blacks» dei veicoli pesanti. E non solo in quella fascia di mercato. C’è da dire che la squadra neozelandese ha conquistato un posto di eccellenza tra i team sportivi di tutto il mondo. In una graduatoria emersa da uno studio condotto a livello mondiale nel 2006, gli All Blacks occupano il quinto posto dietro a Real Madrid, Ferrari, Manchester United e New York Yankees. Ma questo non dipende soltanto dai risultati ottenuti sul campo. La forza dei «neri» viene identificata con quei valori che tutti riconoscono in loro: lealtà, impegno, spirito di squadra, determinazione, umiltà. «Gli stessi valori che abbiamo in Iveco – secondo l’amministratore delegato Paolo Monferino - e che vogliamo sviluppare e condividere con chi ne ha fatto un titolo di merito e di distinzione». A questo proposito c’è da sottolineare che in futuro verranno a Torino alcuni atleti e dirigenti della squadra neozelandese per tenere dei corsi di aggiornamento a responsabili e dipendenti dell’Iveco allo scopo di far conoscere metodi e segreti degli All Blacks per vincere.
Quello degli All Blacks è l’ultimo capitolo in ordine di tempo, della lunga storia di partecipazioni sportive targate Iveco. Basti pensare alla grande avventura di Overland che con i suoi affascinanti raid attraverso i cinque continenti, ha portato il marchio torinese fin nei posti più sperduti. Allora serviva far conoscere il nome, il brand, oggi bisogna fare un passo in avanti: occorre far conoscere e apprezzare il prodotto, le sue qualità, la sua affidabilità, anche attraverso i valori con i quali è pensato, progettato, realizzato e venduto.
Già nel 1980, Iveco ha abbinato il proprio nome alla squadra italiana di atletica leggera alle Olimpiadi di Mosca, evento culminato con tre medaglie d’oro conquistate da Sara Simeoni, Pietro Mennea e Maurizio Damilano. Due anni dopo Iveco ha sponsorizzato il campionato del mondo di calcio in Spagna, vinto dagli azzurri di Enzo Bearzot. Per non parlare delle iniziative nel campo del pugilato: indimenticabile l’incontro tra Leonard e Hearnes a Las Vegas, visto da oltre 400 milioni di telespettatori in oltre 50 Paesi.

Come non poteva certamente mancare lo sport automobilistico, la Formula, 1 dove alla scuderia Ferrari vengono forniti i mezzi per il trasporto delle vetture da corsa, dei ricambi e delle varie attrezzature. Fino all’apporto fondamentale che Iveco ha dato ai recenti Giochi di Torino grazie all’immenso parco automezzi messo a disposizione

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