La Jones chiede aiuto al tecnico: «Sono nei guai»

«Marion mi ha fatto sapere di essere risultata positiva per Epo. Non volevo crederci e mi sono messo a ridere. Lei mi ha fatto notare che era una cosa seria». Parole di Steve Riddick, allenatore di Marion Jones, la stella dell’atletica Usa la cui positività era stata rivelata venerdì. È una conferma che inchioda la Jones fino al giorno delle controanalisi (il 6 settembre): se la positività verrà confermata, la 30enne californiana, cinque volte medagliata a Sydney 2000, andrà incontro a due anni di squalifica. Ma Riddick la difende. «Scommetto sulla mia testa che Marion non ha preso Epo. Una velocista non ne assume, a meno che non voglia suicidarsi». Fra gli esperti Usa di doping si discute sull’«utilità» dell’Epo per una sprinter, ma c’è chi fa notare che l’eritropoietina permette di allenarsi più duramente. Faceva parte della «farmacia» di Kelli White, iridata 2003 nei 100 e nei 200, poi fermata due anni.

L’ex-olimpionico Riddick, un altro degli amici poco limpidi della Jones - è stato arrestato in aprile per truffa con Tim Montgomery, ex-compagno della Jones - ipotizza che le analisi siano state contraffatte. Victor Conte, il «chimico» della Balco che in passato ha invece accusato Marion di essersi dopata, si è limitato a una breve nota: «Sui miei rapporti con la Jones ho sempre detto la verità».

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