Juventus cresce grazie allo stadio

Nuova seduta a precipizio per Piazza Affari, stretta tra i timori per la crisi nell’Eurozona, in un nuovo mix micidiale di fattori che spinge l’Ftse Mib in calo del 4,83%. Da un lato c’è infatti la sconfitta, nelle elezioni regionali tedesche, subita dalla cancelliera Angela Merkel in Meclemburgo-Pomerania Anteriore, che potrebbe indebolire il supporto al salvataggio dei Paesi europei. Su alcune grandi banche europee sono arrivati timori circa l’azione legale Usa sui subprime, spingendo l’intero comparto in netto calo fin dal mattino. Tra gli istituti di credito, Unicredit lascia il 7,30% e Intesa Sanpaolo il 6,96%, dopo che entrambe sono state brevemente fermate al ribasso. Bpm cede il 5,48%, Ubi il 4,62%, Mps il 3,94% e il Banco Popolare il 3,62%.

Relativa tenuta su Mediobanca (-0,40%), che già in agosto aveva mostrato a tratti maggior resistenza, mentre il resto del credito crollava. Male Fiat (-6,46%), Industrial (-6,74%) ed Exor (-7%). Chiude bene invece la Juventus, in attesa dell’inaugurazione dello stadio, prevista giovedì. Il titolo sale dell’1,86% a 0,8505 euro.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica