Kabul - Ancora una vittima italiana in Afghanistan. Rosario Ponziano, I caporal
maggiore del IV reggimento paracadutisti "Monte Cervino", è deceduto questa mattina in un incidente avvenuto nel corso di uno spostamento operativo dalla città di Herat a Shindad, nella parte occidentale del Paese. Secondo il Regional Command West di Herat, a guida italiana, l’incidente è avvenuto nella notte e ha coinvolto un mezzo blindato Lince, che si è ribaltato. La vittima era in forza al 4° Reggimento Alpini Paracadutisti. Nell’incidente, che non ha coinvolto altri veicoli, sono rimasti contusi due soldati, che sono stati medicati e già dimessi dall’ospedale militare di Herat.
"Banale incidente stradale" "Si è trattato di un banale quanto drammatico incidente automobilistico, in relazione alla quantità di chilometri percorsi la percentuale è minima", ha spiegato il maggiore Amoriello. Il Lince si è ribaltato lungo la strada che porta da Herat a Shindad; il mezzo stava eseguendo una normale attività operativa. La famiglia del militare deceduto, ha spiegato il maggiore Amoriello, è stata già avvisata; per ragioni di privacy il nome della vittima, che apparteneva al Quarto reggimento alpini paracadutisti, non è stato comunque divulgato.
Non era un Lince "rinforzato" Non era a bordo di un Lince "rinforzato"
il militare italiano morto questa mattina in Afghanistan in un
incidente stradale. Lo ha riferito ad Apcom il maggiore Marco
Amoriello, che ha escluso ogni ipotesi di azione ostile. "Perplessità" sui lince rinforzati - ossia equipaggiati con una
torretta blindata - erano state espresse non più di dieci giorni
fa dal contingente militare italiano a Kabul in un briefing
ripreso dalla Stampa italiana. In occasione della visita in
Afghanistan del ministro della Difesa, Ignazio La Russa, dopo
l’attentato che il 17 settembre costò la vita a sei
paracadutisti, il colonnello Aldo Vizzo spiegò che con il
baricentro più alto i Lince potevano ribaltarsi più facilmente.
Un rischio legato anche al peso della torretta, 320 chilogrammi.
L’incidente stradale ha però coinvolto "il classico Lince, non
c’era torretta", ha chiarito il maggiore Amoriello, "Il soldato
che ha perso la vita, poi, non era fuori dal mezzo".
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