L’accessorio non è un dettaglio Il segreto del successo di Vivier

Nella collezione l’omaggio a Paul Poiret, l’uomo che liberò le donne dai bustini

L’accessorio non è  un dettaglio Il segreto del successo di Vivier

«Mi piace l'idea della donna che mette il piede in un fiore». Bruno Frisoni, stilista di Roger Vivier, magico marchio del lusso francese controllato dal Gruppo Tod's, spiega così la nuova scarpa a rosa con tanto di spina infilata nel tacco a spillo. Su quello leggermente bombato del modello Needle Shock spunta invece un lungo ago che divide a metà il retro della scarpa. Inevitabile a questo punto pensare ai famosi «piedini provati dal rovo» di pascoliana memoria. «Niente di tutto ciò - sorride Frisoni - aghi e spine servono soltanto a sottolineare il gran lavoro sui tacchi che fa da leit motiv ad una collezione ispirata a tante cose diverse».
C'è per esempio un omaggio a Paul Poiret, il grande couturier che negli anni Venti liberò le donne dall'incubo del busto e introdusse i colori forti oltre a un certo esotismo nell'alta moda francese. A questo straordinario personaggio il Metropolitan Museum di New York dedica la mostra Poiret: king of fashion (dal 9 maggio al 5 agosto 2007) sponsorizzata da Balenciaga e dalle edizioni Condè Nast.
I meravigliosi accessori di Roger Vivier (borse, occhiali da sole e bijoux oltre alle scarpe più desiderabili del mondo) ha già anticipato la tendenza con la bustina da sera che si chiama «Rosine» come il profumo più famoso di Poiret, le decolleté a rosa in tinte tipo viola profondo e rosa shocking oltre ai sandali che dalla fibbia diamantata esplodono in una raggiera di piume di struzzo.

Oltre a tutto ciò che non è certo poco c'era una parte di collezione dedicata a Opium, il celeberrimo profumo di Yves Saint Laurent dedicato a sua volta alle atmosfere lussuose e peccaminose delle fumerie cinesi. E poi ieri è stata celebrata la «Buckle bag» della maison con una piccola e ironica mostra visitata dal tout Paris.

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