L’aeroporto di Palermo non può essere declassato

E’ rivolta contro il piano Cai che prevede il ridimensionamento del “Falcone Borsellino”. Dopo i lavoratori in campo anche Comune e Provincia. Il sindaco Cammarata lancia un appello ai parlamentari siciliani: “Mobilitatevi anche voi”

Palermo - Nel piano Cai è stato classificato come aeroporto, per così dire, di serie B. Uno di quegli aeroporti che non sono centrali nel piano di sviluppo e che conseguentemente soffriranno di più in termini di perdita di posti di lavoro – mobilità per 120 lavoratori su 200 e non rinnovo di 43 contratti di precari – e di riduzione dei voli. Eppure il “Falcone Borsellino”, l’aerostazione del capoluogo siciliano, è nodale per i collegamenti con Palermo e in generale con la Sicilia occidentale. Di qui, dopo settimane e settimane di proteste di chi sta per perdere il lavoro, con relativi disagi per i passeggeri alle prese con la paralisi quasi totale dei check-in, ecco che in campo scende la politica, che a gran voce sollecita il salvataggio di Punta Raisi.

Il Comune A scendere in campo, in maniera congiunta, sono il sindaco di Palermo, Diego Cammarata, e il presidente della Provincia, Giovanni Avanti. “Intendo chiedere a tutti i parlamentari nazionali eletti a Palermo e a quanti occupano un posto di rilievo nel governo e nelle istituzioni – ha tuonato il primo cittadino del capoluogo siciliano – un impegno a favore del nostro scalo aeroportuale. L’aeroporto ‘Falcone Borsellino’ è un’importante risorsa economica, turistica e occupazionale per il territorio di Palermo. Non intendiamo permettere, e ci opporremo con tutti i mezzi a nostra disposizione, un suo declassamento. Creeremo un muro di resistenza per evitare che il nuovo piano industriale della Cai penalizzi l’aeroporto di Palermo”. Cammarata ha lanciato un appello anche al presidente dell’Enac, il palermitano Vito Riggio: “L’Enac – ha rimarcato – fino a questo momento si è limitata a stare alla finestra, ma nelle vene di Riggio scorre sangue siciliano e spero che anche il suo ribolla quanto il mio su una vicenda che rischia di far pagare a troppe famiglie e a un’intera economia un prezzo altissimo”.

La Provincia Sulla stessa linea il presidente della Provincia, Avanti: “Penalizzare l’aeroporto di Punta Raisi significa penalizzare tutto il territorio provinciale. Nel momento in cui stiamo lavorando per il rilancio della provincia di Palermo sotto il profilo turistico, non possiamo accettare una posizione come quella di Cai che, con la benedizione del governo e i soldi dello Stato danneggia tutta la Sicilia occidentale. L’aeroporto di Palermo paga già anche il peso di infrastrutture carenti che rendono difficoltoso il collegamento tra lo scalo e il territorio. L’impegno della politica deve essere quello di rilanciare questo aeroporto”.

La vertenza Il braccio di ferro contro il piano Cai va avanti ormai da settimane.

Si tratta perché il numero dei lavoratori in mobilità venga dimezzato, passando da 120 a 60. Nel frattempo i disagi hanno colpito in primo luogo i passeggeri, perché le proteste si sono concentrate sui check-in, con aperture parziali che hanno causato lunghe code e ritardi.

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