Economia

L’Alitalia ha perso nel 2004 più di 92mila euro all’ora

Calati nello scorso esercizio ricavi e passeggeri, peggiorato l’indebitamento

Paolo Stefanato

da Milano

Nel 2003 l’Alitalia perdeva 50mila euro all’ora. Francesco Mengozzi, allora amministratore delegato, andava ripetendo l’allarme. Nel 2004, primo bilancio firmato da Giancarlo Cimoli (alla guida della compagnia dal 6 maggio dell’anno scorso), l’Alitalia ha perso oltre 92mila euro all’ora, quasi il doppio. I conti, sul cui ordine di grandezza da tempo correvano indicazioni, sono stati formalizzati ieri dal consiglio di amministrazione, che la settimana scorsa ne aveva rinviato il varo in attesa della certezza di un parere favorevole al piano di risanamento da parte dell’Unione Europea.
La perdita del 2004 è stata di 812milioni di euro, peggiore per 292 milioni rispetto al 2003. Il risultato sconta, tuttavia, oneri di ristrutturazione per 343 milioni di euro; escluse queste poste straordinarie, sarebbe stato migliore di 46 milioni. È stata una decisione «forte» dello stesso Cimoli, quella di attribuire tutto il peso del risanamento (il piano riguarda gli anni 2005-2008) al primo esercizio, contabilizzandolo addirittura nella semestrale del 2004; visto che per il 2005 la perdita è stimata in 100 milioni (il pareggio è previsto nel 2006), a fine anno emergerà un miglioramento molto vistoso. La cifra registrata per la ristrutturazione riguarda per 243 milioni i costi degli esodi (compiuti e programmati), e per 100 milioni la minusvalenza degli asset ceduti ad Az Servizi rispetto al valore che era iscritto in bilancio.
Contro l’Alitalia, lo scorso anno, una somma di congiunture negative si è sommata ai mali endemici: costo del petrolio, pressione della concorrenza, sovraccapacità di offerta soprattutto sul mercato internazionale e nazionale. La seconda ha tuttavia invertito la tendenza, e i segnali sono apparsi significativi nel primo trimestre 2005, chiuso con un mol negativo di 120 milioni, contro i 190 del 2004.
Quasi tutti negativi i dati dello scorso anno: è calato il fatturato, attestatosi a 4.119 milioni, meno 6%; è calato di circa il 5% l’utile operativo, a 412 milioni. Sono calati a 22,2 milioni i passeggeri trasportati (meno 1,4%). L’indebitamento finanziario netto è passato dai 324 milioni del 31 dicembre 2003 ai 1.764 del 31 dicembre 2004. Il flusso monetario dell’esercizio 2004 è stato negativo per 426 milioni di euro. Il consiglio di amministrazione ha sottolineato ieri che «si conferma fondamentale dare seguito quanto prima possibile alla prospettata ricapitalizzazione»; l’assemblea che dovrà varare l’aumento potrebbe essere convocata dal cda la prossima settimana, per l’inizio di luglio. Ieri è stata diffusa anche la nota mensile richiesta dalla Consob sull’andamento dell’indebitamento: la posizione finanziaria netta a fine aprile è rimasta sostanzialmente stabile a 1.829 milioni (meno 1,1%).

Infine la compagnia ha annunciato che è stato concluso il negoziato per il contratto con Fintecna per la cessione di Az Service.

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