L’«altra metà» del cinema

Come ogni anno, alla vigilia dell’estate, il castello ducale di Fiano fa il trasformista: prima si trucca da salotto buono per attori e registi che arrivano da ogni dove per raccontarsi al pubblico, e poi si veste da arena per intrattenere gratis i cinefili. Signore e signori «Lo schermo è donna». Alla vigilia della XI edizione (9-14 giugno Fiano Romano), la kermesse diretta da Micaela Urbano e promossa dall’associazione Civiltà per l’uomo, presieduta da Giuliano Ferilli papà della popolare attrice Sabrina, si prepara a ritoccare una formula che in questi anni ha privilegiato l’altra metà del cielo. Come? Introducendo anche il cinema del sesso forte. Perché, come dice il direttore artistico: «Le donne non possono fare a meno degli uomini». In controtendenza con le vecchie edizioni, quindi, «Lo schermo è donna» accende lo schermo sul cinema popolare, ma di qualità, e spalanca le porte ai maschi pronti a vuotare il sacco, ciascuno con la propria sensibilità e il proprio bagaglio professionale, sull’universo rosa. L’anno scorso toccò al bello e bravo Gabriel Garko inaugurare la formula della par-condicio cinefila, alla quale si sottoposero col sorriso e irresistibili aneddoti anche Verdone e Proietti; quest’anno a mandare le fan in un brodo di giuggiole ci penserà Silvio Muccino che martedì, alle 21.30 prima della proiezione del suo primo lungometraggio da regista Parlami d’amore si racconterà (raccontandosi) in un breve dibattito coordinato da Irene Ghergo. Con lui anche la collega Carolina Crescentini e la scrittrice Carla Vangelista. Atteso anche un altro enfant prodige del cinema tricolore, Nicolas Vaporidis, che lunedì - serata d’esordio del festival - con Wolfango De Biasi chiacchiererà in compagnia di Cristiana Capotondi, attrice rivelazione dell’anno alla quale andrà l’ambito premio Giuseppe De Santis. Nella corposa lista di ospiti coccolati dal press agent Enrico Lucherini anche Manuela Arcuri, Sabrina Ferilli (presente il 13 con Paolo Virzì, Walter Veltroni e Nicola Zingaretti, moderati da Vincenzo Mollica, per la proiezione di Tutta la vita davanti) e Mariangela Melato, protagonista del cult della Wertmuller Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare di agosto. Commedie di ieri e di oggi, film graffianti o melodrammoni, tutti di prima visione e rigorosamente italiani. «Ho sempre amato il cinema, sono un appassionato del neorealismo e ho avuto la fortuna di conoscere Giuseppe De Santis, al quale ho trovai casa a Fiano - racconta Giuliano Ferilli, inventore di un festival che mette al centro del cinema la donna - io ho trasmesso a Sabrina l’amore per la celluloide.

Ricordo che quando era una bambina la portavo a Roma con la corriera per vedere i film di Anna Magnani. Qui in paese c’era un’unica sala ribattezzata “cinema delle battaglie”, ma dava solo film commerciali, così per vedere le opere di Visconti proiettate al Barberini o al Giulio Cesare bisognava fare un viaggio».

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