RomaLe elezioni da preparare, il candidato per la Sardegna da trovare, la crisi economica da fronteggiare, le riforme da fare, il G8 da presiedere e soprattutto «il Paese da governare in un momento difficile». Insomma, sospira Silvio Berlusconi, «quello che ho davanti si profila come un anno terribile». Una faticaccia. Ma per fortuna, «io sto benissimo, mi sento come un ragazzino di diciottanni».
Don Gelmini sperava di vederlo ad Amelia, per una visita alla sua Comunità Incontro, invece deve accontentarsi di un collegamento telefonico. Troppi gli impegni del Cavaliere: il 2009 che si annuncia fittissimo. Al primo posto dellagenda, dunque le riforme. «A cominciare - dice il premier - da quelle sulle intercettazioni e della giustizia che ci occuperanno molto». Il dialogo? Chissà. «Abbiamo però due gruppi parlamentari che garantiscono di poter combattere qualunque battaglia e di poter portare a casa la vittoria. Quindi, sono assolutamente sereno».
Al secondo punto ci sono le elezioni. «Ci sarà da fare la campagna elettorale per le amministrative, molto importanti, di giugno, insieme alle importantissime elezioni europee». E negli ultimi giorni, dopo le dimissioni del governatore della Sardegna Renato Soru, si è aggiunto un altro appuntamento con le urne a metà febbraio, il 15 e il 16. «Stasera stessa - confida Berlusconi - cercherò Maurizio Gasparri perché dobbiamo trovare laccordo sul candidato da proporre ai sardi».
E poi, gli impegni internazionali, che questa volta saranno particolarmente intensi. «Mi trovo - spiega - per la terza volta ad essere presidente del G8 e del G14. Questo è proprio un record assoluto perché Helmut Kohl e François Mitterrand furono presidenti per due volte. Pensa, don Pierino, a quanti viaggi dovrò fare. Cina, India, Giappone, Sud Africa, Egitto, Messico, Brasile, Canada, Stati Uniti, senza parlare dei tanti Paesi europei».
Infine, lordinaria amministrazione, che comunque, visti i chiari di luna sul fonte delleconomia, tanto ordinaria non è. «Sì - conclude il Cavaliere - cè il governo del Paese in un momento difficile.
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