Le banche tornano nel mirino dellAntitrust. LAutorità presieduta da Antonio Catricalà ha infatti deciso di avviare due istruttorie per possibili intese restrittive della concorrenza nei confronti dellAbi e del consorzio Bancomat - che si dicono «fiduciosi in una conclusione rapida del procedimento» - per verificare se le commissioni interbancarie da loro fissate siano effettivamente necessarie in base al principio di efficienza economica o se invece riducano gli spazi per la competizione tra banche con riflessi negativi sulla clientela.
Secondo lAntitrust, «le commissioni interbancarie fissate in misura uguale costituiscono, infatti, un costo intermedio e rappresentano una soglia minima sotto la quale le aziende non possono competere tra loro. Il meccanismo, frutto di accordi interbancari qualificabili quali intese, può dunque condurre a condizioni economiche più onerose per lutenza finale». Sotto osservazione sono le somme pagate dai correntisti per i servizi Pagobancomat, Bancomat, Rid e Riba (le commissioni interbancarie di incasso). Su queste ultime e sui prelievi di contante tramite gli sportelli Bancomat lAntitrust aveva già svolto unistruttoria avviata nellaprile del 2006 e conclusasi dodici mesi dopo con gli impegni dellAbi e del consorzio (allepoca denominato Cogeban) a ridurre le commissioni interbancarie.
Infatti lAutorità nel comunicato sullavvio della nuova istruttoria, decisa mercoledì nella riunione del collegio, ricorda che due anni fa gli impegni dellAbi e del consorzio portarono a tagli dei prezzi applicati tra banche da un minimo dell11% a un massimo del 64% nonchè alleliminazione di altre commissioni intermedie. LAntitrust si era comunque riservata la possibilità di verificare la validità degli impegni nel tempo, anche alla luce dellevoluzione dei mercati e del contesto europeo dopo lintroduzione del Sepa, il processo di armonizzazione dei servizi di pagamento europei. Tra questi, ricorda ancora lAntitrust, cè il Sepa Direct Debit, equivalente del Rid, che non prevede commissioni interbancarie. La nuova istruttoria, inoltre, allarga il campo di indagine al Pagobancomat, che detiene una quota di mercato non inferiore al 75% in termini di numero di carte e pari quasi all88% in termini di numero di operazioni su Pos.
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