Qualche anno fa ha rivisitato la classica borsa Kelly: ci aveva applicato una Marilyn dipinta da Andy Warhol talmente intrigante da conquistarsi le pagine dei giornali più fashion. «Imbrattare» un oggetto cult come una Kelly o una Birkin sembrava quasi uno sfregio e invece ne risultò un'opera d'arte. Per Francesca Levi Tonolli tutto questo stava invece nella normalità, lei figlia d'arte (la mamma è la pittrice Fulvia Levi Bianchi) e avvezza a frequentare sin da piccola nomi quali De Chirico, Fontana, Crippa, Dova. Una passione quindi, che viene da lontano e che non poteva non influenzare la sua vita. «Ho disegnato mobili, lampade, complementi d'arredo - racconta - tratto personalmente i materiali con svariate tecniche, dipingendo tavoli o lavorando direttamente il ferro con la fiamma ossidrica». E quasi si dimentica d'aver creato gioielli di grande successo durante un lungo soggiorno in Brasile. Un fiume in piena, una creatività inesauribile. Che da qualche tempo convoglia verso la moda. «Dipingo a capo finito e cerco di dare ad ognuno una sua identità».
«La tecnica usata è ormai stata testata più volte, i colori sono colori speciali per tessuti che poi vengono trattati e fissati. Il tema dei dipinti varia da stagione a stagione. L'inverno con sciarpe e catene trompe l'oeil così da creare l'inganno che tanto fa sorridere. L'estate con motivi floreali in tridimensione, ma studiati secondo la tendenza del momento. Insomma nulla è lasciato al caso». E così è nata la prima collezione: 600 pezzi inediti, concepiti per inventare nuovi abbinamenti e mescolanze. Arricchiti da catene, pietre colorate, passamanerie rare, rigorosamente applicate a mano e in modo originale. La cui unicità è garantita dall'etichetta pezzo unico, e numerato. Non si corre certo il rischio di ritrovarsi accanto un abito uguale. Perché, indossando un capo di Francesca Levi Tonolli si sceglie di indossare l'arte.
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