L’Authority: metropolitana sicura Forse siamo su «Scherzi a parte»

Sale a valori di assoluta eccellenza la sicurezza sulla metropolitana, buona l’informazione agli utenti, peggiora un po’ solo la qualità del viaggio. Non siamo su Scherzi a parte. È quanto sostiene il rapporto relativo al trimestre ottobre-dicembre 2006 dell’Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali. Secondo il monitoraggio a soddisfare sarebbe soprattutto la sicurezza. Migliorata «sensibilmente» soprattutto sulla linea A. Inutile cercare nelle 37 pagine del rapporto tracce del drammatico incidente di piazza Vittorio, dei suicidi, dei furti di rame a ripetizione dentro le gallerie. Del fatto che vandali e writers dispongono delle chiavi dei cancelli, che torme di suonatori ambulanti e zingari fanno su e giù come a casa propria. Niente. Secondo le rilevazioni dell’Agenzia, sul metrò la sicurezza sfiora il massimo. Cinque gli indicatori del monitoraggio: accesso alla stazione, informazione ed attenzione al cliente, comfort dell’attesa, qualità del viaggio e sicurezza. Parcheggi, scale mobili, ascensori sono una nota dolente, ammette l’Agenzia, insieme alle poche biglietterie e alla difficoltà di reperire i biglietti: rispetto al livello standard di 79 punti, pari a un giudizio «abbastanza buono», la A si colloca ben 19 punti sotto (60 punti), mentre la B si ferma a 65. Abbastanza bene va invece nel complesso il servizio d’assistenza al passeggero (altoparlanti e simili). Ma a leggere attentamente le cifre, si scopre con sgomento che a mancare è l’informazione in condizioni d’emergenza, con un gap di ben 36 punti rispetto allo standard, 30 su 66. In rosso profondo il terzo indicatore, quello relativo al comfort dell’attesa. Rispetto allo standard (76 punti), la linea A si colloca a 59, la B precipita a 62 dai 73 del precedente trimestre. Cronico l’affollamento delle banchine. Il deficit è pesante soprattutto sui posti a sedere, la A registra la miseria di 13 punti contro lo standard di 66. Sui treni, secondo il monitoraggio, la qualità del viaggio non andrebbe troppo male: rispetto allo standard (71 punti) un po’ meglio la linea B (65 punti) della A (63). Per quest’ultima «la criticità maggiore riguarda l’affollamento dei vagoni e la disponibilità di posti a sedere»; per la B «l’illuminazione, l’aerazione, la pulizia». La stessa Agenzia rileva, però, un trend negativo: sulla A «posti a sedere e spazio sui convogli hanno raggiunto il valore più basso dall’inizio del monitoraggio nel 2003». Guasti e problemi di manutenzione ai treni, a dirla in altre parole, hanno ridotto le capacità di trasporto. La spiegazione? Va chiesta al management di Met.Ro. Ultimo parametro, la sicurezza. Considerata fiore all’occhiello. Occhio alle cifre. Rispetto al punteggio standard (82.0), la B si impenna (82.9 punti), la A vola addirittura a 96.8. La linea Anagnina-Battistini, insomma, sfiora in termini di sicurezza il massimo possibile, pari a 100. Un punteggio dovuto, dice il rapporto, alla «presenza di telecamere, di estintori regolarmente revisionati, di informazioni sul comportamento cui attenersi in caso di pericolo/evacuazione». Le telecamere saranno pure numerose e attive.

Lo strano è che cinque giorni fa una donna si è suicidata nella galleria della A, fra Lepanto e Ottaviano. Che mercoledì un’altra camminasse lungo i binari fra Cavour e Colosseo. E che il 5 gennaio il metrò si è fermato per l’incendio in galleria di un materasso su cui dormiva un barbone. E le telecamere, allora?

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