L’editoria libraria si affida a Babbo Natale per evitare la crisi

Si è inaugurata ieri la LXI edizione della Fiera Internazionale del libro di Francoforte (che si chiuderà domenica prossima). Il Padiglione italiano è stato aperto alla presenza del presidente della Camera Gianfranco Fini. Nella città tedesca, il luogo ove vengono trattati i diritti dei titoli di maggior richiamo, sono presenti circa 350 editori italiani.
Nell’occasione l’Associazione Italiana Editori (Aie) ha presentato il Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia 2009. Come ampiamente previsto, il mercato risente della crisi economica. Nel 2008 il giro d’affari del libro ha fatto segnare un -3 per cento rispetto all’anno precedente, attestandosi sui 3,5 miliardi di euro di fatturato. In calo anche il numero di titoli pubblicati, circa 59mila (-2mila sul 2008) per 235 milioni di copie; e la tiratura media (4mila copie, nel 2000 erano mille in più). Diminuiscono le traduzioni da lingue straniere (sono il 19 per cento del totale, contro il 25 di qualche anno fa); aumenta invece la vendita dei diritti d’edizione di titoli italiani.
Ma in realtà i dati più attesi (e temuti) sono quelli del secondo trimestre del 2009: il 2008 ha chiuso abbastanza bene, ma la crisi ha iniziato a far sentire i suoi effetti nel primo semestre 2009. Nel solo canale librerie (esclusa quindi la grande distribuzione) tra gennaio e giugno il mercato ha espresso un valore di vendite pari a 439,8 milioni di euro (31 milioni di copie vendute), con una flessione del 2,2 per cento come valore e del 4,2 per cento come volume. A questo punto, tutti aspettano Natale per tirare un sospiro di sollievo, oppure per cadere in depressione. L’anno 2008 infatti è stato «salvato» proprio dalle strenne, oltre che da due inattesi best seller, Stephenie Meyer e Stieg Larsson.


Molto discusso anche l’accordo fra Gruppo Giunti ed Emmelibri (facente capo a Messaggerie italiane, cioè al terzo polo editoriale Mauri-Spagnol): la nuova società, attualmente senza nome, coprirà tutti i canali della distribuzione e della vendita al cliente, con una «potenza di fuoco» destinata a cambiare le strategie industriali dell’intero settore. L’operazione è al vaglio dell’Antitrust. La decisione è attesa per febbraio 2010. Comunque vada, ne vedremo delle belle.

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