da Milano
Fino agli anni Novanta Aeroflot - che oggi «corre» per Alitalia con lUnicredit di Alessandro Profumo - era la più grande compagnia aerea del mondo, con 120 milioni di passeggeri allanno. Oggi, dopo un cambio di pelle avviato nel 92, è un vettore orientato alle rotte internazionali di medio e lungo raggio, mentre la maggioranza delle rotte interne è operata da compagnie nate dalla frantumazione della vecchia Aeroflot. Ciò fa sì che lAeroflot di oggi sia una compagnia piuttosto piccola, che ha trasportato nel 2006 «solo» 7,3 milioni di passeggeri. Lobiettivo è di 15 milioni nel 2010. I dipendenti sono 15mila, gli aerei in flotta 88. Le dimensioni, dipendenti a parte, sono molto più modeste dellAlitalia, che ha una flotta di 186 aerei e 24 milioni di passeggeri. A differenza della nostra compagnia, tuttavia, quella russa può vantare un utile di 300 milioni, contro le perdite di Alitalia di cento superiori. La compagnia è pubblica a tutti gli effetti: il 51% è di proprietà dello Stato, il 30% della Corporazione nazionale delle risorse, il 15% è dei dirigenti. Trattandosi di compagnia extracomunitaria non vi è alcuna trasparenza su eventuali «aiuti di Stato». Sarebbe curioso che per privatizzare la compagnia di Stato italiana venisse scelta la compagnia di Stato russa. Aeroflot in questi anni ha avviato un ampio lavoro di ammodernamento manageriale e di avvicinamento al mercato occidentale.
L ex gigante che macina utili
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