L’ex pilota Nannini si ferma ai box «La sinistra mantenga le promesse»

Alessandro Nannini ha pigiato fino all’ultimo ma ha dovuto arrendersi. A tarda sera, dopo lo spoglio della quasi totalità dei seggi di Siena (votanti complessivi: 76,52 per cento), l’esito era pressoché definitivo. Il centrosinistra di Franco Ceccuzzi tranquillo poco sopra al 53% e lui, ex campione di Formula Uno, fratello di Gianna e re del panforte, fermo al 19%. Dietro di lui, a ridersela, era soprattutto Claudio Martelli, l’ex ministro craxiano che appoggiava Gabriele Corradi, fermo a un non esaltante 16,6%, appena un po’ più su di Laura Vigni con una lista che è la dimostrazione di quanto la sinistra continui, anche dove è storicamente pressoché imbattibile, a essere divisa: Sinistra per Siena, 6,56 per cento. Lo scenario era questo, e si sapeva già come sarebbe andata a finire. Ma Nannini ha fatto gara fino all’ultimo, grintoso come al solito e anche un po’ ironico. «Mica me ne vado, rimango in Consiglio a controllare che tutte le promesse del programma della coalizione», ha detto appena dopo la chiusura dei seggi. Pensate, era arrivato a votare prima ancora che si aprisse il seggio 14, nella zona residenziale di Scacciapensieri dove abita. Porte chiuse. Ha dovuto aspettare che arrivassero le otto in punto, giusto qualche minuto.

E ha votato in pole position, il primo tra i cinque elettori che si sono presentati di prima mattina. Alla fine, è stato un buon test anche per lui, che tra l’altro non ha neanche intenzione di mollare. Ha detto che parteciperà alle riunioni del Consiglio. E, c’è da scommetterci, terrà alta la guardia.

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