L’ex sottosegretario da 15 anni nel mirino di procure e avversari

L’ex sottosegretario da 15 anni nel mirino di procure e avversari

Il fumus di collusioni con la camorra lo perseguita da anni, come spesso accade a tanti che hanno la sventura di fare politica attiva in terre come la Campania o la Sicilia. Ma attacchi mediatici e giudiziari a parte, a Nicola Cosentino le gatte da pelare non sono mai mancate, anche in quel Pdl campano che guida da tempo: vedi lo scontro, durissimo, con l’ex ministro Mara Carfagna, poi rientrato ma giunto a un pelo della minaccia di dimissioni della ministra; o gli scontri altrettanto pesanti con i finiani, in prima fila Italo Bocchino, campano come lui. Ma Nick ’o ’mericano, così lo chiama la sinistra che gli vuole male, deputato Pdl, coordinatore del partito in Campania ed ex sottosegretario all’Economia del governo Berlusconi (incarico da cui si è dimesso in seguito a un’altra bufera mediatico-giudiziaria, quella legata all’indagine sulla presunta P3 e al dossier per screditare il candidato Pdl, poi eletto, alla presidenza della Regione Campania, Stefano Caldoro) non si lascia intimidire dalle bufere. E, anche di fronte a questa nuova richiesta d’arresto, dichiara, sicuro: «Sono del tutto sereno e consapevole che i fatti contestatimi potranno essere chiariti nel corso di un interrogatorio che chiederò appena sarò in possesso della documentazione processuale».
È un uomo potente, Cosentino, in Campania. Ma lo è perché fa politica praticamente da quando era ragazzino: appena diciannovenne consigliere comunale del Psdi a Casal di Principe, il suo paese, per sua sventura anche regno dei Casalesi; quindi, sin dalla nascita di Forza Italia col Cavaliere, consigliere regionale di Forza Italia supervotato nel 1995. Guarda caso, è proprio l’anno dopo, nel 1996, che un camorrista dice di averlo incontrato mentre era latitante. È l’incipit, di attacchi mediatici e di inchieste che all’epoca non sfociano in accuse ma che pure sono sufficienti a creargli difficoltà. Anche con colleghi di partito e alleati poi diventati avversari. Come Bocchino e i finiani. O come la Carfagna.

Ora questa nuova bufera, che arriva con l’avvicinarsi del congresso che dovrà decidere il futuro del Pdl anche in Campania. Cosentino ha già avvertito: «Chi pensa che io debba uscire dal campo pensa male». I nemici politici sono avvisati.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica