L’identità

Occorre definire Forza Italia con aggettivi significativi per ridare ad essa una identità che non sia la sola identificazione con Berlusconi. E lo stesso presidente di Forza Italia, nel convegno di Gubbio organizzato da Sandro Bondi, con periodicità ormai acquisita, ha definito Forza Italia con tre aggettivi: liberale, cristiano e occidentale. Con questa scelta il termine “cristiano” ritorna in una definizione politica ma accompagnato dal termine “liberale”. Ed il termine liberale è qualificato dagli aggettivi con cui viene congiunto.
È la prima volta che il termine cristiano ritorna in una definizione politica; e, in questo caso esso, non ha più la definizione confessionale che aveva avuto luogo con la Democrazia Cristiana, soprattutto a causa della disciplina ecclesiastica dell’unità dei cattolici attorno a quel partito.
Questo termine indica oggi una civiltà, quella nata dalla Cristianità e divenuta Occidente. Ma la Cristianità fu la sintesi e la combinazione della cultura ebraica, di quella greca e di quella romana, mediate tra di loro dall’evento cristiano. Di qui l’Occidente trae tutte le sue fonti, sia spirituali che intellettuali che politiche.
Questo senso di identità di una civiltà e del Cristianesimo come suo collante si manifesta con più forza oggi in cui il mercato mondiale pone a contatto tutte le culture. In Italia il cattolicesimo rappresenta il senso comune della nazione. E ha preservato la sua identità anche quando lo Stato risorgimentale venne travolto nella grande crisi del 25 luglio e dell’8 settembre. La legislatura nel 2001, guidata da Berlusconi, è stata la legislatura più cattolica della storia repubblicana. Paradossalmente, ciò è avvenuto in misura maggiore che non nelle legislature del tempo democristiano in cui il carattere confessionale del partito obbligava la Dc a non fare alcuna politica della famiglia e della scuola. La legislatura della Casa delle libertà è stata guidata da un principio che potremmo chiamare di “sinfonia” tra Chiesa e Stato, per usare un termine caro alla ortodossia greco-slava. Ciò è stato possibile perché Forza Italia, partito guida della coalizione, era un partito non confessionale, legato all’idea della continuità tra Cristianità ed Occidente e quindi ispirato a una visione globale della politica. Ciò si imponeva in modo tanto più evidente in quanto la sfida islamica ritornava ad essere una componente aggressiva della storia occidentale con i mezzi più vari ma legata nel suo insieme al concetto di contrapposizione dell’Islam con l’Occidente. È questo concetto che ha reso possibile Forza Italia l’unità culturale di credenti e non credenti (una divisione più chiara che non quella impropria tra cattolici e laici) per mostrare un punto di identità che non era né una religione né una nazione ma una civiltà.
Ma il termine liberale unito al termine cristiano unifica liberalismo e cristianesimo nel concetto fondamentale della libertà come principio assoluto, oltre ogni differenza di ciò che si intende come rapporto tra conoscenza, dubbio e verità.
Democratico è un termine che non ha riferimento alla persona: e difatti anche i totalitarismi, fascista e comunista, si sono interpretati come democrazia e sono stati tutti protagonisti, come si dice, dell’avvento delle masse nella politica e nella società.
Liberalismo qui dice una cosa diversa. Afferma il primato della libertà e della coscienza responsabile come un principio che trascende la politica e fonda una verità ulteriore rispetto a ogni divisione religiosa o culturale.
In Italia poi il termine di cattolico democratico fu inventato dal Pci per indicare i cattolici filocomunisti; e fu poi inteso come definizione dell’impegno cattolico in politica, non tenendo conto che democrazia non voleva dire libertà né primato della persona come valore assoluto.

Liberale e cristiano dice quindi una cosa diversa da democratico cristiano e una cosa opposta a cattolico democratico.
Se Forza Italia deve divenire una forza politica avente una sua identità, sarà un partito cristiano, liberale, occidentale. Come lo ha definito a Gubbio Berlusconi.
bagetbozzo@ragionpolitica.it

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