L’immobiliarista: «Nessun sacrilegio ma io là dentro non ci vivrei mai»

Qualcuno obbietterà che si tratti di un altro segnale di decadenza. Ma secondo Carlo Giordano, amministratore delegato del portale Immobiliare.it, le cose non stanno così.
Ma lei ci vivrebbe in una chiesa sconsacrata?
«La verità? No!».
Allora come le è venuta l’idea di mettere in vendita ex luoghi sacri?
«È stata una casualità. Un cliente, proprietario di una cappella privata, ci ha affidato l’immobile».
Al momento quante ex chiese siete in grado di offrire?
«Una ventina».
È un tipo di immobile riservato ai ricchi?
«No, trattiamo anche edifici che vanno dai 90mila ai 280mila euro. Una fascia ampiamente abbordabile».
Ma ci sono anche immobili da oltre un milione o con la famosa dicitura «trattative riservate».
«In questi casi non ci troviamo dinanzi a usi abitativi, ma nell’ambito di attività commerciali o di ufficio».


Come spiega l’interesse verso una tipologia immobiliare così particolare?
«È la dimostrazione di come gli spazi occupati dalle Chiese private ormai in disuso possano essere reinventati e rivissuti».
Un sacrilegio?
«No. Una nuova destinazione d’uso e un nuovo proprietario permettono a questi immobili di non finire vittime del logorio del tempo e di essere ancora protagonisti del presente».

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